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Io sono li

Creato il 27 novembre 2011 da Dallomoantonella

Locandina Io sono Li

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“Io sono Li” regia di Andrea Segre

Sceneggiatura: Marco Pettenello, Andrea Segre

Nel cast: Zhao Tao, Rade Sherbedgia, Marco Paolini, Roberto Citran, Giuseppe Battiston

Prodotto da: Jolefilm con Aeternam Films in collaborazione con Rai Cinema e Arte Cinema

Distribuito da: Parthenos srl

Andrea Segre - Io sono Li
Roberto Citran - Io sono Li
Giuseppe Battiston - Io sono Li

Lei è una giovane donna cinese  arrivata in Italia  attraverso   la mafia cinese che gestisce con durezza   i suoi investimenti. Ha lasciato il suo piccolo di otto anni in Cina e vive  nel desiderio di poterlo  riabbracciare  in questa sua nuova vita,  in questo suo nuovo mondo.

E’ una ragazza semplice e pulita, potremmo definirla la ragazza perfetta  che tutti vorremmo conoscere,  lavoratrice infaticabile, senza grilli per la testa, attaccata alla famiglia, ai sentimenti, ai valori.

Per motivi  non precisi  dalla periferia di   Roma  dove inizialmente viene collocata a lavorare in una fabbrica  tessile,  viene spostata a Chioggia, in un contesto lagunare, a contatto con abitanti  che nonostante   la forte presenza migrante  conservano una cultura fortemente chiusa e piena di preconcetti,  per quanto ovviamente   sempre  pronti e  disponibili  alle battute   spiritose  ed   umoristiche   che usano farsi gli uomini quando si ritrovano all’osteria…

Li,  questo è il suo nome che dà origine al doppio senso  del titolo,  non si scoraggia di nulla e prende per buono tutto quello che le  capita; anzi,  in questo piccolo contesto di paese si trova decisamente  a suo agio, ha maggiore occasione di dare spazio al suo sentimento malinconico  che la spinge  all’abbraccio   di una compagnia amichevole ed affettuosa,  del tutto  pudica  e priva di secondi fini o di  cattive  intenzioni…

Lei e il  Bepi,  un anziano pescatore  migrato  da  molti anni dall’est e qui ormai  perfettamente integratosi,   fanno così spontaneamente  conoscenza; le loro anime simili  e per certi aspetti  partecipi dello stesso dramma o dello stesso destino,   trovano l’una nell’altra quella naturale ed immediata  comprensione  che non può essere definita sotto altro nome che  quello dell’amore.

Certo, un amore non solo  strano ma in questo preciso contesto    impossibile, un amore subito malvisto ed ostacolato dalle culture  coinvolte e partecipi.  Lei troppo giovane per lui così vecchio, lui troppo italiano ( nonostante il suo passato di migrante)  per lei  che  è  troppo cinese…

L’amore    tra i due   non riuscirà a trovare la sua  giusta espressione, ma rimane  vivo  e presente  nei cuori dei due protagonisti, se vogliamo meglio dire, nei cuori delle due persone interessate, che troveranno a loro volta  un proprio  modo  per  concludere i loro bisogni  affettivi  ed esistenziali, in perfetta coerenza    con le loro nature  assolutamente fuori dal coro  e piene di  virile  coraggio e  sana  determinazione.

Non discuto sui possibili difetti  riscontrabili nella regia; Andrea Segre è al suo esordio  come  regista e ne ha di tempo  per migliorare;  di certo la storia è bella,   credibile,  attuale,  pone  seri  interrogativi, ci sottopone   moralmente parlando  a delle  autocritiche, mentre che  dipinge con sapiente delicatezza  sentimenti universali e preziosi quanto banali e semplici,  senza i quali  non vale davvero la pena  vivere.

Cosa aggiungere  a quanto già detto, scritto, commentato e  altro?

C’è solo da vederlo, credo, per chi non l’avesse già visto.

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