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Io volevo leggere il libro della Ferrante, Kaos blu, no. Cosa da #Stregathon #PremioStrega2015

Creato il 14 giugno 2015 da Kaosblu @kaosblu

Io volevo leggere il libro della Ferrante, Kaos blu, no. Cosa da #Stregathon #PremioStrega2015
Non ho mai letto nulla della Ferrante, ma partecipando allo #Stregathon mi sembrava cosa buona e giusta leggere il suo libro, anche perché nel frattempo il suo libro è passato nei 5 libri che si contenderanno il #PremioStrega2015.
Una parte di me dice che non ce la può fare a leggerlo, l’altra che si deve. 
Inizio. 
Storia di una bambina perduta è l’ultimo volume che fa parte del ciclo L’amica geniale.
- a me non piace leggere un ciclo partendo dalla fine.- ma in questo caso ogni libro può essere letto come una storia a sé.- Ah, beh; sì, beh.
Apro il libro: Indice dei personaggi.
La famiglia Cerullo, La famiglia Greco, La famiglia Carracci, La famiglia Peluso, La famiglia Cappuccio, La famiglia Sarratore, La famiglia Scanno, La famiglia Solara, La famiglia Spagnuolo, La famiglia Airota. Gli insegnanti. Altri personaggi. 
-Mi sembra vagamente la struttura di un fotoromanzo, di una soap opera, di una serie tv.- Sì, ma i libri della Ferrante piacciono negli Stati Uniti. - Ah, beh; sì, beh.- la Ferrante costruisce un romanzo – mondo che l’accomuna ai narratori americani, Donna Tartt, Jonathan Franzen … - Ah, beh; sì, beh.
Inizio a leggere. “Raffaella Cerullo, detta Lina o Lila. … Sposa giovanissima Stefano Carracci, ma durante una vacanza a Ischia si innamora di Nino Sarratore, per il quale lascia il marito. Dopo il naufragio della convivenza con Nino e la nascita del figlio Gennaro, detto Rino, Lila abbandona definitivamente Stefano quando scopre che questi aspetta un figlio da Ada Cappuccio.”
- Mi sono già perso, e penso che non ce la posso fare.- Ricordati che la Ferrante è nei cinque del #PremioStrega2015 e stai partecipando allo #Stregathon.- Ah, beh; sì, beh., ok, vado avanti, lascio la storia di tutte le famiglie del ciclo però, e inizio a leggere questo libro. 
Maturita’. Storia della bambina perduta.
“A partire dall’ottobre 1976 e fino a quando, nel 1979, non tornai a vivere a Napoli, evitai di riallacciare i rapporti stabili con Lila. Ma non fu facile.”

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