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Ioso

Da Paterpuer @paterpuer
In camera di Samuele c'è una lavagna con i gessi, regalo dei nonni di Genova, che è un po' lo sbocco ideale per la sua passione relativa a lettere e numeri. Ci chiede di scrivere le cose e, a più riprese, si cimenta nella scrittura. La sua specialità sono lo zero, a "O", la "P" di parcheggio (ama alla follia la segnaletica stradale), la "Q" (naturale evoluzione della "O"), la "T" e la "I".
Un paio di sere fa, mentre eravamo in cameretta a giocare (c'è un tappetone di gomma componibile su cui avevamo appiccicato dei fogli di carta e avevamo diegnato una città con i pennarelli), si ferma di colpo e - come ispirato - mi fa: "Adesso papà cancello tutto e ti scrivo una parola difficilissima".
Va alla lavagna, cancella tutto e comincia a scrivere da destra verso sinistra (spesso "legge" anche da destra verso sinsitra): prima una bella "O", poi un'increbidile "S", poi ancora la "O" e infine un'altissima "I". "Che c'è scritto papà?". C'era scritto "IOSO", io avevo le lacrime agli occhi dall'emozione quando ho chiamato Paola a vedere l'opera. All'arrivo della mamma lui si era lì impettito e orgoglioso come un professorino, con la mano sinistra agganciata alla lavagna e la mano destra dietro di sé che teneva il gesso.
"IOSO", tutto maiuscolo.
Penso che non potrò mai dimenticare.

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