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iPhone 5 e i benpensanti

Creato il 30 settembre 2012 da Cortese_m @cortese_m
iPhone 5 e i benpensanti L'uscita dell'iPhone 5 ha provocato come sempre lunghe code davanti ai rivenditori italiani – Apple Store in primis – già in attesa dell’apertura e fino a sera per accaparrarsi il nuovo iPhone 5, l’ultimo gioiello (o gingillo) della casa di Cupertino.
Lunghe file di clienti, che definirei fans della mela morsicata, che avevano in testa un solo obiettivo: stringere fra le mani – possibilmente per primi – il nuovo device, da mesi annunciato e nelle scorse settimane presentato alla platea d’oltreoceano.
Il costo di partenza di questo smartphone è di ben 729 euro, una cifra consistente, specialmente se pensiamo che molti di coloro che l’hanno acquistato o l’acquisteranno sono giovani o giovanissimi, probabilmente persone che non hanno un reddito o che probabilmente non hanno un reddito fisso, probabilmente sono precari o peggio “bamboccioni” come qualche politico tempo fa’ appellò i giovani che a 30 anni vivono ancor a casa con i genitori, o ancora degli “sfigati” come qualche pseudo-politico-tecnico attualmente ancora al Governo del Paese definì i giovani che si laureano in età avanzata.
“Nonostante la crisi ci sono migliaia di pecore in coda davanti ai negozi per comprare un iPhone” ha tuonato qualcuno… “Fa bene Monti a caricarci di tasse visto che nessuno batte ciglio e perde tempo ad acquistare un oggetto che non usa semplicemente per apparire”, ha rincarato qualcun altro… Se non sbaglio avevamo un Presidente del Consiglio che ci misurava il benessere sul numero di cellulari in nostro possesso, o sul numero di pizze che mangiavamo al mese, me per fortuna, credo che almeno per il momento ce ne siamo liberati! E la rete (sola una parte di essa..) giù a dare addosso e rincarare le dosi di offese, accuse, facendo confronti con altri Paesi del mondo dove ciò non accadrebbe (a loro dire..) e sui socialnetworks altrettanto, la polemica divampa.
Ricordo, tanto per cominciare, a questi analisti sopraffini, che il fenomeno del melafonino è di portata mondiale, le lunghe code che qualcuno dice essere un episodio tutto italiano si sono verificate in Giappone, in Canada, in Australia, negli Usa, devo continuare? E non da oggi, ma è ormai un rito che si ripete da oltre 4 anni...
Ricordo agli analisti di cui sopra, quelli di una certa età, che i giovani stanno vivendo una condizione (giovanile appunto) a dir poco vergognosa, priva di ideali veri, svuotata dai valori veri, priva di sicurezze per il futuro – in primis il lavoro (non il posto fisso!) – e carente pure di una sola speranza (non doveva essere l’ultima a morire?).
Ricordo a quei giornalisti di una certa età che prima di scrivere di qualcosa che non conoscono (il melafonino e tutto ciò che gli ruota intorno..) dovrebbero documentarsi, liquidare il fenomeno in poche righe di offese o sproloqui nei confronti dei giovani evidenzia la loro distanza dal mondo reale, specialmente quando molti di essi si fanno scrivere i testi dal giovane che “smanetta” come un drago sul pc, perchè loro non sono in grado nemmeno di accenderlo...
Ricordo a tutti quelli che hanno una certa età e proprio non capiscono perché i giovani siano così, diciamo distratti, da apparenti piccolezze come quelle del telefonino (anche per apparire), che questa generazione l’hanno creata loro!
Chi è responsabile se mancano valori, ideologie (la politica da solo cattivi esempi!), se manca la possibilità per un giovane di andare via da casa, trovare un lavoro, crearsi una famiglia e mantenerla, far studiare i propri figli?
Non amo numeri e statistiche ma oltre alla litania che i politicucci italiani ci ripetono sul fatto che non esiste più il ceto medio (omettendo che la colpa è soprattutto la loro!), i dati che più mi spaventano sono quelli dei giovani che hanno raggiunto per così dire il nirvana, l’assenza nel suo pieno significato. Sono così avviliti e sfiduciati che non cercano lavoro, non mandano curriculum alle aziende, non fanno corsi di specializzazione, non fanno concorsi (quei pochi che ancora si fanno..), di chi è la colpa? Perché bisogna criticare quella – diciamo “debolezza” – che si potrebbe considerare una valvola di sfogo, una distrazione, un piacere?
Che poi l’acquisto di quello strumento (iPhone o concorrente che sia..) per il puro apparire è orma un semplice luogo comune, a cui crede soltanto quella fetta di analisti, o giornalisti di cui sopra, che di tecnologia probabilmente ne sa davvero pochino…
I nuovi terminali in circolazione infatti, permettono di essere presenti e condividere esperienze sui socialnetworks, tramite i blog, di interagire tramite posta elettronica o le apps - diventate una risorsa inscindibile da qualsiasi moderno terminale - di cercare lavoro e spesso di fare colloqui di lavoro per via telematica. E sì, perché la tecnologia permette anche questo, ma forse quei raffinati analisti non lo sanno ancora, ma non svegliamoli…
Cari Signori, ricordate questa? “Pronto mamma, butta la pasta che sto arrivando!”. Anni fa i giovani ricevevano questa presa in giro (a voler dire che il cellulare gli serviva per quello..), adesso quelli che chiamano a casa per dire alla moglie che state rientrando - col moderno terminale rigorosamente aziendale (quindi non pagato con i vostri soldini) - siete proprio voi, cari perbenisti dell'ultima ora...
nanni

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