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Iqbal

Creato il 02 febbraio 2011 da Robydick
Iqbal1998, Cinzia TH Torrini.
Ci sono diverse ragioni per le quali oggi nel mondo c'è forte sensibilità verso il fenomeno del lavoro minorile e persino, in alcuni paesi, della messa in schiavitù di bambini. Una di queste ragioni è stata ed è l'eroica vicenda di un bambino pakistano, Iqbal Masih, che ebbe grandissima risonanza.
Un bel film-tv, prodotto dalla Rai e curato da una brava regista, girato tra il Marocco e lo Sri Lanka con attori indiani tra i quali il bravo Roshan Seth. Fedele nella ricostruzione degli eventi con piccole concessioni narrative, non risparmia nulla della vicenda e ci sono non poche situazioni particolarmente dure da digerire: la vendita del bambino a produttori di tappeti, il lavoro terribile, le punizioni, violenze fisiche e sessuali, torture, corruzione della polizia e dei politici, persino bambini morti o feriti facendo i "fantini" per le gare d'elefanti. Iqbal entrerà in contatto con dei sindacalisti di sinistra che si battono contro la schiavitù minorile e contro un establishment che nega il problema a tutti i livelli. Riuscirà a liberarsi, a liberare i bambini della sua fabbrica e agirà concretamente ancora per molti altri, mentre si sforza di andare a scuola finalmente, di imparare a leggere e scrivere, con una missione chiara in mente. Personaggio eccezionale!
Da brava fiction-per-tutti le brutalità peggiori non vengono edulcorate, semplicemente non vengono mostrate ma lasciate intendere. Un film c.d. d'autore sarebbe stato più realistico, ma forse avrebbe impedito la visione del film in prima serata televisiva, o a scuola com'è capitato ai miei figli. Per capirsi, io avrei fatto vedere ai bambini anche quello "d'autore", ma in italia sappiamo come stanno le cose, facciamocene una ragione, è un paese per vecchi.
Fa niente! Per una volta lo voglio dire: fa niente! Il messaggio e la conoscenza della storia del bambino sono prioritari e quindi che ci si adegui pure al grande pubblico. Il film tutto sommato non è affatto male, voglio sottolinearlo. E' solo, come dire, col freno un po' tirato. Onore in ogni caso alla Rai ed alla regista Cinzia TH Torrini per averlo prodotto. Sono anche fiero per una volta di essere un cittadino di San Donato Milanese, che ha dedicato ad Iqbal uno dei suoi parchi giochi per bambini. Ce ne sono parecchi in Italia, a lui sono dedicati anche premi, biblioteche, sale varie, ecc..., è un nome che potrà capitarvi di leggere.
Io il film ho dovuto guardarlo per poter aiutare mio figlio a svolgere un tema a riguardo; sono ben contento d'averlo fatto e lo consiglio. Né Cult né Olimpo, ma tanta sostanza utile a tener desta la memoria su un problema che non è affatto risolto nel mondo.
Nessun frame, solo 2 belle immagini che ho trovato nel web del grande Iqbal che mi onoro di ospitare nel blog. Morto assassinato a 12 anni, una cosa terribile e crudele e anche se lo sai già prima, quando lo vedi è dura da mandar giù. Non consola sapere che se non avesse fatto quello che ha fatto non sarebbe vissuto più a lungo: il 50% dei bambini schiavi del lavoro per produrre tappeti, mattoni, scavare la pietra non supera quell'età e molto raramente arrivano all'età adulta. Muoiono per sfinimento, malattie mal o mai curate, malnutrizione. Come dice un bambino ad Iqbal il primo giorno che entrerà in una fabbrica: amico, da qua si esce solo coi piedi davanti. Lui ne è uscito a testa alta, e a noi ha solo detto: quando comprate un tappeto, informatevi com'è stato prodotto. La regola non vale solo per i tappeti ovviamente.
Iqbal
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