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Isabella Cazzoli (UAAR): «abolire l’uso di “uomo” e “donna”»

Creato il 27 luglio 2012 da Uccronline

Isabella Cazzoli (UAAR): «abolire l’uso di “uomo” e “donna”»E’ uscito in Italia il volume La teoria del «gender» e l’origine dell’omosessualità – Una sfida culturale (San Paolo 2012), scritto dallo psicanalista di fama internazionale, Tony Anatrella, specialista in psichiatria sociale, gesuita e docente alle libere Facoltà di filosofia e psicologia di Parigi e al Collège des Bernardins (persona fortemente discriminata dalla lobby gay, denunciato per reati sessuali e poi assolto dalla Giustizia francese per infondatezza delle accuse, servite solo per giustificare una feroce diffamazione mediatica)

Intervistato su “Tempi.it”, lo psicanalista ha parlato delle conseguenze che si avranno nel prossimo futuro a causa della “teoria del Gender”, ovvero la negazione della differenza sessuale fra l’uomo e la donna. genere. Occorre osservare che nei Paesi secolarizzati, la propaganda ideologia omosessuale trova spesso come alleati i laicisti militanti, per due motivi sostanzialmente: innanzitutto perché questi ultimi hanno bisogno e intenzione di combattere  a priori ogni posizione della Chiesa cattolica, ed essendo essa critica verso il comportamento omosessuale (non verso gli omosessuali, come specifica il “Catechismo”, poiché si scinde sempre il “peccato” dal “peccatore” a cui occorre rispetto e apertura), gli ateisti non possono che assumere una posizione opposta. In secondo luogo, questa alleanza sussiste per la volontà comune di diffondere l’idea della neutralità sessuale, ovvero il diritto di definire in maniera ideologica quello che si è, i proprio connotati sessuali, quel che si può essere, cambiare l’identità a piacimento e quindi agire poi di conseguenza, come ha spiegato recentemente l’osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, mons. Silvano Maria Tomasi. Per quanto riguarda l’ateista, è una volontà di estrema emancipazione da Dio, dal Creatore, è l’uomo ateo che vuole farsi dio di se stesso e illudersi di decidere quel che invece è già deciso, perché per quanto si cerchi di immaginarsi diversi, si rimane sempre quel che si è. Non si può scegliere il nostro genere sessuale, come spiega lo psicologo Marchesini.

Non a caso si tratta della battaglia culturale che ha in mente una delle responsabili dell’UAAR (gli atei fondamentalisti italiani), Isabella Cazzoli, tesoriera dell’associazione. Bisogna sapere che gli uaarini, forse per tentare di arginare la fuga di tesserati, hanno provato a mostrarsi simpatici creando un album pubblico con domande  sciocchine ai vari membri e responsabili, robe da giornalino per adolescenti insomma. La risposta della Cazzoli a quale battaglia cultura sia assolutamente da combattere è stata lapidaria: «arrivare all’abolizione del sostantivo “uomo/donna” per sostituirlo con “persona”». Abolire il significato di “uomo” e “donna”, staccandosi dalla propria natura, perché ognuno si illuda di essere quel che vuole. Ecco il grande sogno ateo-omosessualista. Occorre ricordare alla Cazzoli, comunque, che lo stesso termine “persona” è un concetto filosofico-teologico introdotto per la prima volta dal Cristianesimo, anzi, fino a Gesù neppure esisteva né in greco né in latino una parola per esprimere tale significato.

 Fa piacere comunque rivedere la Cazzoli in attività, anche perché durante la sua ultima uscita pubblica (vedi video qui sotto), -nel 2009 durante il programma “Domenica5 al tempo della prima sentenza (in quel caso negativa) della Corte Europea sul crocifisso nelle scuole (poi il suo giudizio è stato ribaltato)-, non ha fatto proprio una bella figura.

Qui sotto il confronto tra Isabella Cazzoli e Vittorio Sgarbi a “Domenica5″


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