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Isis, rapporto Onu: “Bambini torturati, violentati, decapitati, sepolti vivi e crocifissi”

Creato il 05 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

L’Isis uccide, tortura e violenta sistematicamente bambini e famiglie di gruppi minoritari in Iraq: è quanto emerge da un rapporto dell’Onu pubblicato a Ginevra.  I bambini, riporta il documento, in molti casi vengono anche “crocifissi”, “decapitati” e “sepolti vivi”.

(vocfm.co.za)

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Torture e violenze da parte dell’Isis anche contro i bambini e le famiglie. Il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini lancia un appello affinché le forze di governo irachene si impegnino maggiormente per proteggere i bambini e le loro famiglie. Il rapporto cita “molti casi di esecuzioni di massa di bambini, così come notizie di decapitazioni, crocifissioni di bambini e sepolture di bambini vivi”. Il governo iracheno ha chiesto ripetutamente di avere più armi dall’occidente e un maggiore addestramento delle sue forze. Da parte sua, l’agenzia dell’Onu ha esortato a fare di più, sottolineando che l’Iraq deve “prendere tutte le necessarie iniziative per assicurare la sicurezza e la protezione dei bambini e delle loro famiglie”.

La controffensiva per creare “zone adatte” alle minoranze. Come riferisce il Sole 24 Ore, migliaia di cristiani iracheni hanno imbracciato le armi e si stanno addestrando nel Nord-est dell’Iraq per riconquistare le proprie città finite in mano ai jihadisti dello Stato islamico (Isis). Stando a quanto riportato da Newsweek, le Unità di protezione della piana di Ninive contano al momento 3.000 uomini registrati per l’addestramento, 500 cristiani già di stanza nei villaggi assiri nel Nord dell’Iraq, e altri 500 in fase di addestramento. Sono oltre 100.000 i cristiani sfollati nella vicina regione curda, insieme agli yazidi, a causa dell’avanzata dell’Isis della scorsa estate. L’iniziativa militare è stata lanciata dal partito iracheno Movimento democratico assiro, con l’obiettivo di creare una zona per cristiani e yazidi così come per le altre minoranze. “Questa è una battaglia per riprenderci e tornare nella nostra terra – ha detto al Wall Street Journal un parlamentare assiro, Yonadam Kanna – è come se le nostre radici di migliaia di anni fossero state strappate dalla terra”. “Nessuno ha protetto queste minoranze e nessuno lo farà in futuro”, ha denunciato Kaldo Oghann, un esponente del partito assiro coinvolto nell’iniziativa militare. (ANSA)


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