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Isola pedonale in corso Garibaldi e caos quotidiano

Creato il 29 luglio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Esci dalla saletta al primo piano di palazzo Cittanova, dov’è appena finito l’incontro di residenti e commercianti di corso Garibaldi con il sindaco Galimberti e due assessori (Barbara Manfredni e Alessia Manfredini), t’intrattieni con qualche amico e quando risali il corso fino all’inizio dell’isola pedonale senti della musica ad alto volume. Sono le 23.30, gli avventori del bar di fronte protestano. Grida, disagio. Isola pedonale disordinata, come quando si scontrano due biciclette: curioso ma è accaduto alcune volte. E le auto entrano in gran numero nell’oasi dei pedoni e dei ciclisti: i residenti hanno il permesso, i lavoratori pure; è un via vai. Qualche residente lo dice chiaramente: “Io in certi posti come galleria Kennedy di sera tardi non ci vado anche se sono un uomo”. Angoli bui che non ispirano sicurezza per nulla. E negozi come quelli di massaggi cinesi. Capita a una città amministrata in  modo tale per anni che si scolla. Le tessere del mosaico si muovono per conto proprio.

Per questo la sperimentazione di due mesi di chiusura al traffico è un progetto che s’immerge nell’arcipelago di una realtà frammentata e da ricucire. Ci si domanda a che vale il riscontro di una verifica di luglio e agosto. Alcuni escono demoralizzati. Altri hanno più fiducia ma la serenità, la convivenza pacifica, i servizi e gli eventi sono da riconquistare.

Integrazione sociale non di alta qualità. La giunta Galimberti deve amministrare un caos composto da piccoli episodi di ogni giorno, non esclusa quella zona gialla di parcheggio per carico e scarico che non è occupata da camion o furgoni bensì da auto. Improprio eppure reale. Se arriva un furgone per carico o scarico parcheggia in doppia fila e blocca il traffico. La ciclabile sulla destra venendo da corso Campi? C’è un tombino ogni due metri, si sussulta a ogni pedalata.

E la manifestazioni latitano: sono tutte o quasi nelle piazze Stradivari o Roma. Corso Garibaldi è un centro misto periferia: nella serata di confronto con  il sindaco e le due Manfredini i problemi sono emersi: mancano il cinema in centro, i bus di un tempo, le manifestazioni latitano, non ci sono parcheggi sufficienti per dare una vivibilità più semplice all’isola pedonale, che dovrebbe essere area di pace, non di stress.

Il corso mantiene il suo fascino, la vita c’è non l’organizzazione. Gli ascoltatori più attenti hanno colto il disegno del Comune di progettare l’animazione sociale in tutta la città, che ha bisogno di ritrovarsi più unita, non solo certo per episodi di festa o momenti di incontro. Il compito dei servizi sociali è anche lavorare per la coesione.

Cremona è una bella città per chi ama passeggiare: corso Garibaldi è vivace, e quando sarà rigenerato come merita sarà apprezzato come giusto. La giunta Galimberti non può sbagliare un obiettivo simile.

 


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