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It's a Wonderful Life - La vita è meravigliosa

Creato il 14 luglio 2011 da Robydick
It's a Wonderful Life - La vita è meravigliosa1946, Frank Capra.
Capolavoro notissimo, comico e drammatico a un tempo, carico di non pochi significati, messaggi sia sociali che rivolti al singolo. Quest'ultimo aspetto mi ha stupito. Non di rado in tv, spesso nei periodi buonisto-natalizi, l'ho sempre evitato in modo preconcetto e all'inizio della visione, con quel "bambino buono e sfortunato" stavo già per procurarmi l'insulina, poi ho tenuto duro e la storia cresce: potente, commovente e... sorprendente!
In breve: è il racconto della vita di George Bailey in un paese della provincia americana, dall'infanzia fino alla mezza età circa. Fin da piccolo buono e generoso, perse l'udito da un'orecchio salvando il fratello caduto nell'acqua gelida. Ancora bambino lavorò per studiare, poi alla svelta si salta alla maggiore età. Suo sogno studiare all'università e girare il mondo, evita anche legami con ragazze che pure in molte lo ammirano. Ma, per un motivo o per l'altro, sempre "vittima" del suo inguaribile altruismo, non riuscirà mai ad allontanarsi dalla cittadina nemmeno in viaggio di nozze. Sarà il solo ad affrontare il malvagio capitalista fagocitatore Henry Potter, con una ditta che è una specie di finanziaria-immobiliare che aiuterà tutti ad avere una casa. Nel frattempo molti tra coloro che lo attorniano, anche col suo aiuto, s'arricchiscono, studiano, viaggiano. Quando capiterà un grosso guaio finanziario, proprio quando tutto ormai sembrava essersi messo per il meglio (ha pure una famiglia numerosa) deciderà di suicidarsi per permettere coi soldi dell'assicurazione sulla sua vita di porre rimedio, e a questo punto interverrà un "angelo di seconda classe" (senza ali), Clarence, il quale obbedendo ad un desiderio di George saprà fargli capire quanto la sua vita, anche con quel guaio, sia stata importantissima per tutti e potrà esserlo ancora...
Capitano dei periodi nei quali non si vorrebbe mai esser nati tanto è pesante vivere. Ci sono persone che cadono in depressioni irreversibili con pensieri del genere. Nonostante la mia avversione ad ogni pretesto di natura religiosa per risollevarsi moralmente, devo dire che il finale, l'ultima mezzora abbondante in un film di oltre 2 ore, è veramente eccezionale e si può tranquillamente leggere anche con un occhio razionalista e agnostico. L'angelo è un pretesto come un altro, certamente il più comprensibile ad un grande pubblico (la sceneggiatura è tratta dal racconto "The Greatest Gift" di Philip Van Doren Stern). Tutto il finale è un perfetto e semplice gioco sul tempo che ha un messaggio chiaro: nessuna vita è inutile e tutte in qualche modo interagiscono con le altre. Che poi la vita possa o meno essere meravigliosa e che l'influenza di una vita sulle altre possa o meno essere virtuosa, questo dipende da come si spendono il proprio tempo e le proprie capacità.
Dicevo all'inizio che è sorprendente perché si assiste ad una critica decisa a quello che, nel paese del Grande Sogno e non solo lì, è il concetto più diffuso di ricchezza e cioè quella legata ai beni materiali, al possesso degli stessi e quindi al denaro. La ricchezza della vita di George, che nessuno può mettere in discussione, è invece impalpabile e la pessima figura che farà Potter, in tutti i sensi, è un'acida satira su coloro che mettono al centro della loro la vita l'accumulo privato e bieco, privo di scrupoli ovvero di empatia per il prossimo. Quel finale, che ci mostrerà in ipotesi un paese completamente in mano al cinico e ricco finanziere, è terribile. Certo, il film ha un lieto fine e sappiamo bene che le cose nella vita reale quasi mai vanno così, ma questo non toglie nulla alla forza morale della storia e del film.
Film, parliamo di Cinema infatti, e di un grande maestro, Frank Capra. Bellissimo in tutti i sensi, girato con dinamismo ed inventiva, grande esibizione di ogni genere di situazione e inquadrature. Difficile fare meglio. Le interpretazioni dei 2 protagonisti principali, la bella Mary con Donna Reed e soprattutto il candido ma non ingenuo George con James Stewart, non sono le stereotipate figure da commedia americana, vanno ben oltre e spaziano nelle manifestazioni dell'animo umano, dalla più grande gioia alla disperazione, senza scomporsi e senza perdere. Da encomio.
Cosa altro posso dire d'un film così? Potrei dire ancora tanto in verità, perché ti fa spaziare anche a te, come ai protagonisti, su un ampio spettro di emozioni e alla mia età trovare agganci, rischiare di personalizzarlo cucendoselo addosso, è facile ma anche rischioso da scrivere in una recensione, si fuorvierebbe la visione a chi ancora gli manca. E questo film non deve mancare per nessuna ragione alla propria conoscenza.
Robydick
Più che frame, un po' di cartoline...
It's a Wonderful Life - La vita è meravigliosa
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