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It’s time to worry, mate……

Creato il 13 gennaio 2011 da Lamagadioz

It’s time to worry, mate……

…no dico…ma che è successo??

Dai, ho capito che vi dispiace che me ne sono andata ma non era il caso di fare queste scene…
La Maga lascia l’Australia e voi mi scatenate il cataclisma?

:-D

No, dico, seriamente…..sono scioccata.

Io ci sono stata un anno e mezzo….ho visto robe pazzesche, ho visto tempeste di sabbia che hanno tinto di rosso fuoco Sydney per una notte intera, ho visto venti che hanno buttato giù tetti ed alberi…ho visto tempeste perfette, onde da far scappare persino i surfisti più bravi (si, li ho visti correre fuori dall’acqua con il surf in mano!!!!)…ho visto trombe d’aria che hanno staccato persino l’edera gigantesca del giardino del mio fu coinquilino Daniel e ho visto lui, un attimo dopo, riattaccarla al muretto con lo spago che usa per legare e cucinare l’arrosto al forno…….

Insomma ne ho viste di intemperie…ma questi allagamenti nel Queensland sono sconvolgenti!!!

E pensare che a Brisbane mi sarebbe piaciuto andare prima di partire.
E’ una ridente cittadina a nord di Sydney, capitale del Queensland, secondo stato più grande dopo la Western Australia. Io, come detto, non ci sono mai stata ma gli amici australiani me l’hanno sempre dipinta come una piccola (sono sempre due milioni di abitanti…..mica bruscoletti….) Sydney ..più tranquilla, più vivibile (e come mi ha fatto notare Albino, a un’ora e mezza dal mare) ma certo meno vivace ed energetica dell’eterna Sydney.

Da Brisbane si può raggiungere facilmente la Gold Coast, che sta un po’ più a sud e Byron bay, uno dei gioielli australiani. Una chicca che voi avventurieri non potete perdervi.
Insomma…tutto sto preambolo per dirvi che le inondazioni stanno devastando una delle zone più belle della terra australis….
E non è giusto….porcaccia!!

Sapete come li chiamano gli abitanti di Brisbane?

Brisbanite. Che in pronuncia aussie suona tipo brisbanait….ma quella italiana mi sembra più ganza…..

“Di dove sei?”

“Sono un Brisbanite” ….detto proprio così….sembra il nome di una nuova specie…

:-D

E Brisbane è anche il nome del fiumiciattolo che ha deciso di straripare e rovinare la festa ai Brisbaniti!!!

In quella città si può fare davvero di tutto,  sport come diving, safari, corse in jeep sulla spiaggia o si può partire alla volta di Beaudesert per scalare le montagne Maroon, Barney, Mitchell e Cordeaux ….

Insomma….me la stanno rovinando.

Ora torno giù e vediamo di sistemare le cose.

:-D

Perché rischia di sparire, o comunque di essere irrimediabilmente danneggiata, una delle città e dei territori più belli al mondo.

Le autorità dicono che questa inondazione è la peggiore degli ultimi 120 anni….ma io mi domando…e 120 anni come hanno fatto? Mi direte voi, l’Australia era stata scoperta da poco più di cento anni…forse c’era poco da spazzar via….ma insomma…

Forse straparlo..anzo strascrivo….ma ho un nervoso che non potete immaginare. Perché l’onda non si ferma, domani sarà pure peggio. E certo penso anche alle Filippine che qualche mese fa hanno avuto la stessa sorte…

Ma questa volta mi fa più male perchè io ci ho vissuto in quel paese. Non a Brisbane, ma fa lo stesso.
Fa lo stesso perchè vedere quei tetti ripresi dalle televisioni, quell’insegna del supermercato Coles, praticamente la mia seconda casa australiana, per terra in mezzo al fango, mi ha fatto senso. E’ la stessa insegna che c’era sotto casa mia e quelle casette sono così uguali a quelle della mia Bondi….

Era come vedere la strage compiuta dal terremoto in Abruzzo. E’ come se fosse successo qui.
Ci sono meno morti che all’Aquila (per ora) ma la tragedia e il senso di vuoto e distruzione che questo cataclisma lascerà sono gli stessi. Almeno per me.

Ho visto immagini di ragazzi aussie in costume ad aiutare persone più anziane o amici uscire fuori da abitazioni o auto sommerse e ho provato a pensare come loro. Ho provato a mettermi nei loro panni.

Loro sono così abituati a godersi la vita, a stare bene, a non preoccuparsi…sono così fieri della bandiera take it easy, della pacca sulla spalla che sembra sistemare tutto e tutti….e ora come faranno?

Ce la faranno i nostri amici don’t worry a superare questo shock?
Leggo che già nel 1974 Brisbane aveva vissuto un’alluvione simile…ma il premier del Queensland ha detto che quella di oggi sarà molto peggio.

Sono passati quasi 40 anni. Negli anni 70′ si può dire che l’Australia fosse in costruzione, con un’immigrazione forte (noi italiani tra i più numerosi!

:-D
) che ha contribuito alla realizzazione di questo paese.

In 40 anni hanno rimesso le cose a posto a Brisbane. E in generale, tutto il paese ha contribuito a costruirsi la reputazione che oggi noi tutti conosciamo: sono diventati la terra promessa e il paradiso della fuga di massa dall’ufficio dopo le 17, del lavorare solo quanto basta perchè tanto basta per vivere bene.

Adesso, dopo questa tragedia praticamente urlata 24 ore al giorno in tutto il territorio nazionale, con ripercussioni a livello internazionale….adesso come si comporterà il semplice e fiero popolo australiano?

Cominceranno a preoccuparsi? Si daranno meno pacche sulle spalle e tireranno tutti insieme fuori le pale dai garage intonsi per andare ad aiutare i Brisbaniti?

Sono sicura che lo faranno. Sono talmente uniti e orgogliosi gli australiani che son quasi sicura che già adesso, mentre scrivo, si stanno organizzando con gruppi di volontari per andare ad aiutare i connazionali accampati sui tetti delle case. O delle automobili.

It’s time to worry, mate……

Ho letto che un bambino è morto per salvare il fratellino e un padre si è sacrificato per salvare moglie e figlio. Sono morte dodici persone, novanta sono disperse. E il peggio deve arrivare.

Perchè quando l’onda sarà andata, rimarrà il nulla.

E forse tragedie come queste sono destinate a forgiare un popolo e a cambiarlo.

Oggi ho visto alla televisione australiana uno dei tanti servizi di Channel Ten  su questa alluvione.

Il giornalista ha intervistato un “Brisbanita” che guardava, attonito, le macchine che galleggiavano sul fiume Brisbane e si schiantavano sui piloni del ponte  da dove lui stava osservando la scena.

Il reporter gli ha chiesto “Cosa farà adesso?.

Lui gli ha risposto: “Aspetto che passi, poi inizio a pulire”.

:-)

E ha fatto spallucce.

Le famose spallucce, ve le ricordate? Quelle che ho descritto tante volte, quelle che ti fanno scrollare di dosso tutti i problemi, ti fanno incazzare di meno, ti sciolgono il nervoso. Le spallucce australiane, quelle che ho fatto io quando mi si è sfracellato l’Iphone per terra.

Ma questa volta quel gesto è stato diverso dal solito.

Il Brisbanita, l’australiano, era preoccupato: gli occhi erano lucidi e non si staccavano da quel fiume in piena.

Forse la prossima volta, prima di esclamare dont’ worry, mate! ci penserà un secondo di più.

Ma io sono con voi ragazzi. I’m with you, guys. With all of you.

God bless you….

La Maga, che stasera vorrebbe essere in Australia


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