Magazine Italiani nel Mondo

ITA la salle a manger et la salle de bains

Creato il 10 maggio 2012 da Valeskywalker @valeskywalker
ITA la salle a manger et la salle de bains Non guardiamo molta tv francese, pero' nei giorni che passai in ospedale per la nascita della Viatrix, scoprii e mi affezionai ad un programmino, Un diner presque parfait, basato su un format replicato in mezzo mondo, dall'Irlanda all'Iran, secondo Wikipedia, tranne che in Italia.
Ogni settimana in una citta' francese diversa, 5 concorrenti si sfidano cucinando a turno in casa propria una cena per gli altri. A fine serata gli ospiti votano l'ambiance, la decoration de la table e la cuisine.
Chi ottiene la media piu' alta alla fine della settimana, vince mille euro.
Sono gia' quattro anni che il programma va in onda ogni pomeriggio da settembre a giugno e se si perde una puntata o si vuole provare una delle ricette preparate dai concorrenti, si trovano le clip sul sito del canale M6.
Nel corso del programma le immagini ripropongono un riassunto della giornata passata a spignattare dal concorrente, la cena e soprattutto i commenti fatti a caldo dagli altri concorrenti, sia a tavola, nella salle a manger, di fronte a tutti, sia separatamente, in un altro luogo della casa del concorrente di turno ai fornelli: e qui esce fuori tutta la radicalita' francese  tra il passer un tres bon moment e l'etre vraiment decu, tra la decoration qui fait voyager e quella che est tres simple, pas recherchee,  per  il mangiare che e' excellent o pas bon du tout.
Tale luogo separato e', nel 99% dei casi, il bagno, che in Francia non comprende quasi mai il cesso e dunque l'improvvisato confessionale  non e' nella toilette bensi' nella salle de bains.
Sera dopo sera, settimana dopo settimana, anno dopo anno, si assiste quindi ad un campionario enorme di bagni francesi, oltre che di cucine e tavole decorate col tema della serata.
Mi consola vedere che la maggioranza delle salles de bains sono prive di finestra, come purtroppo la mia.
Mi incuriosice notare come dovunque facciano bella mostra appesi vicino alla doccia, insieme agli asciugamani, i francesissimi gants de toilette, mentre spesso non esiste piu il pur francesissimo bidet.
E che le saponette a forma di conchiglia, i portasapone di ceramica, le ampolline coi sali colorati e le tende doccia dalle fantasie tipo ken scott di anniottanta memoria, sono tuttora in auge quanto gli accessori da bagno in stile minimal geometrico.
Il contrasto tra i commenti dei concorrenti e la salle de bains alle loro spalle, certe volte e' davvero sublime: assicuratori, maestre d'asilo, impiegati di banca o giardinieri che esprimono tutto il loro disgusto per la cottura imperfetta , la crosta crepata, la presentazione del piatto - mondieu - pas invitant du tout,  e il loro fervore per la scioglievolezza della crema spumosa ma consistente di latte scremato di pecora dei caraibi, la gradevole asprezza appena accennata ma percettibilissima del retrogusto dell'ombra dell'asparago bianco e soprattutto l'interessantissima composizione di aghi di pino dorati, gocce di cristallo, bolle di sapone in formaldeide e fragoline di bosco appena colte che faceva da segnaposto per ogni commensale. Mentre dietro le loro spalle si affacciano tubetti di colgate, spugne a forma di ranocchio e piastrelle decorate con fenicotteri.
Trovo affascinante come persone all'apparenza normali, padri e madri di famiglia o giovincelli che siano, siano capaci di trasformarsi tutti in Critici del Gusto dal vocabolario iperbolico e complicatissimo.
Gli stessi concorrenti iniziano a darsi la zappa sui piedi quando inviano il proprio menu agli altri, che lo commentano cercando di immaginare cosa possa celarsi dietro una assiette, un piatto, intitolata " Il Commissario cerca l'ago nel pagliaio e trova la barbabietola" (Un galletto al forno farcito con 13 tipi di spezie diverse e un filo di paglia che esce dal buco del cul, il tutto guarnito con una riduzione di barbabietola)  o " Festival sulle sponde della Manica" (Un risotto ai di frutti di mare guarnito da  salicorni in guisa di stelle filanti e coriandoli impersonificati da piselli primavera  e chicchi di mais).
Il concorrente tipico non fa una piega e immagina per il Commissario che si tratti di un'anatra caramellata, guarnita da un berretto frigio e appoggiata su un letto di carote e mele tagliate alla julienne, mentre il Festival e' certainement una degustazione di formaggi della Normandia con confetture in abbinamento.
Il menu si compone sempre di un aperitivo, composto da un drink (di solito champagne o una pozione di millefrutti, soda e liquori anni 80 tipo l'angostura o il curacao) e da 3 piccoli amusebouches, ovvero 3 piccoli piattini o piccoli cucchiaini o piccoli bicchierini ripieni di qualcosa. Se pensate alla dimensione dell'aperitivo all'italiana, direi che 1 piatto di stuzzichini nostro fa per 12 settimane di amusebouches loro. Segue l'entree, ovvero un antipasto, un plat, cioe' il  piatto principale. Infine il dessert, che spesso e' proposto in formato mini e triplo, come gli amusebouches. Anche qui una fetta nostra di tiramisu' fa per 10 minitripli desserts loro.
Oltre ad inventarsi un menu e dar nomi impossibili alle portate, gli ospiti devono anche fornire una animation, cioe' una forma di intrattenimento (un giochino da fare insieme a meta' cena) che sia in tema con il menu, cosi' come deve essere in tema la decorazione della tavola. Da Lady Gaga (con il concorrente uomo travestito da Lady Gaga scarpe col tacco incluse, e sulla tavola una bella teca con dentro due vedove nere vive e mangianti) all'Isola di Pasqua (coi concorrenti invitati a denudarsi per ballare col gonnellino di banane durante l'animation, dopo aver pasteggiato di qualunque portata dentro a foglie di banane aussi) , non c'e' limite alla ragione che sia stato sorpassato. Tuttavia, piu che negli sforzi del concorrente cucinante, il clou della puntata sta nella linguistica  da salle de bains usata dagli altri commensali.
La lingua francese gia' aiuta ad esprimersi in modo altisonante, ma quando un gendarme afferma sconsolato che la vellutata di zucchine - pere - cardamomo offerta come aperitivo non era fondant pur essendo riche en bouche e soprattutto era - quel horreur -  tiepida,  ho timore di dover aver mai bisogno di rivolgermi alle forze dell'ordine transalpine.
Puntata dopo puntata, ho capito che certi piatti sono impossibili da fare senza scontentare qualcuno, in particolare per i francesi e' una questione di principio tutto cio' che riguarda
- les saints jacques. Le capesante (con o senza guscio). Non passa settimana senza che almeno un concorrente le proponga: pare che riuscire a cuocerle senza farle diventare gomma sia un'arte difficilissima e forse per questo ogni volta che le ho mangiate mi sono parse di gomma e non ho capito che ci trovano di tanto speciale i francesi. O semplicemente  non sanno di niente per me che sono Italiana e apprezzo la cucina abbondante, semplice e saporita (che volgarite')
- i macarons. ovvero quelle coppie di meringhe ultrazuccherate colorate con dentro una sorta di marmellata o crema dolcissima e colorata anch'essa. Ora, tutti mangiano i macarons fatti con infinita pazienza dal concorrente di turno e poi vanno nella salles de bains a dire che erano duri, erano molli, erano perfetti ma troppo grossi...insomma, con molto meno sbattimento un bel sorbetto al limone fa sempre piu' punti!
 - il foie gras. A parte l'onta di chi deve ammettere, di fronte a diretta domanda, di non averlo fatto maison, ovvero con le sue sante manine, ma comprato (nessuna speranza di vincere), farlo maison che piaccia a tutti e' una sfida davvero impervia: troppo poco salato, troppo ricco nel gusto, a grana troppo fine, a grana troppo spessa...tanto varrebbe lasciar perdere e aprire una vaschetta di crudo!
- les langoustines. Ora, di tutti i crostacei, gli scampi sono quelli che vengono utilizzati piu' spesso e vi posso assicurare che nei supermercati del regno di Francia spesso li vendono vivi, quindi immaginate che gioia maneggiarli, cuocerli e pulirli. Salvo poi  andare tutti nella salle de bains a lamentarsi che il gusto della langostina (abbinato alle cose piu' disparate, dai peperoni all'ananas, dal carciofo alla prugna) era troppo deciso o troppo sfumato.
- i piatti stranieri francesizzati ricorrenti, ovvero 
il tiramisu' condito con  sciroppi di frutta rossa varia e fragole al posto del caffe'e de l cacao, fatto con biscotti diversi dai savoiardi e con l'aggiunta dell'immancabile creme fraiche: almeno uno dei cinque concorrenti e' di origine italiana di terzo grado o ha avuto  una petite amie o un petit ami italiani o e' stato in vacanza in Italia e percio' corre nella salle de bains lamentarsi della texture del dolce.
il pollo al curry ricoperto di ogni forma e variazione di ratatouille e  anche esso inondato di creme frainche: almeno uno dei cinque concorrenti confida nella salle de bains di essere stato in India, in Pakistan, in Albania (?) e quindi si ritiene in grado di giudicare il curry come pas suffisement speziato, trop speziato,  speziato mais pas avec le melange correct qu'il faut.
il concetto di crumble pie esteso;  e' mia supposizione che ai francesi piaccia un sacco fare il crumble di qualsiasi cosa (crumble di zucca, di zucchina, di funghi, di mango, di ananas, di asparagi ...ma non temete, tanto con un quintale di creme fraiche dentro, sotto le briciole del crumble sa tutto di latte uguale) per avere la scusa di utilizzare quelle piccole pentoline di ceramica per il forno cosi' jolies. Ovviamene nella salle de bains il crumble da' luogo a lamentele funeste su quanto sia troppo asciutto, troppo spesso, troppo fine, troppo cotto, troppo crudo. Il fatto che sotto  questo strato di briciole non ci sia della mela ma del pomodoro mescolato con creme fraiche, erba cipollina e miele, pare non turbi nessuno.
Sui cinque concorrenti,  normalmente due sono uomini. Uno e' solitamente l'ospite  piu' gioviale e alla mano, quello che per tutta la settimana fa il giullare della compagnia,  mentre l'altro e' l' ospite ipercritico e rompiballe che riesce a raffreddare qualsiasi atmosfera: nella maggioranza dei casi, il primo si rivela approssimativo ai fornelli (come minimo gli si smonta il minisouffle' dell'aperitivo e si scorda in forno le meringhe finche' sono carbonizzate) e il secondo perfetto, cosi' perfetto che anche se gli altri l'hanno trovato odioso per tutte le altre serate,  non possono che votarne la bravura su tutta la linea; solo la presenza di una donna altrettanto brava ma meno rompiballe puo' evitarne la vittoria. Pero' quelle poche volte che succede che il gioviale e' mastro domatore di langostine in salsa al contreau e il rompiballe rimane vittima delle sue stesse iper ambizioni, ritrovandosi a toccare le capesante dell'antipasto con le dita impiastricciate delle sue gabbie di zucchero caramellato per il dessert, la gioia della rivalsa pervade sia il telespettatore che gli altri concorrenti e nulla puo' impedire al gioviale di vincere il titolo settimanale!
Nelle tre donne concorrenti, di solito c'e' la Mamma, ovvero quella che  mette a proprio agio e fa divertire tutti, compreso il rompiballe della settimana, e che si contraddistingue per una cucina abbondante, saporita e genuina. Rarissimamente vince perche' anche se tutti sono d'accordo nel dire che hanno passato una bella serata, magnato benissimo e con piacere, il concorrente medio si lamenta del cibo perche' buonissimo ma abbondante (un piatto pieno, ma che volgarite') , buonissimo ma semplice (un piatto di cibo che sembra cibo e non una costruzione di modellismo, ma che volgarite'), buonissimo ma dal sapore gia' conosciuto, non ricercato - raffinato - insolito (ovvero: mi hai fatto la pasta alla Norma piu buona del mondo ma che volgarite'! Non puoi vincere perche' non mi hai stupito servendomi 3 microravioli di pasta di kamut ripieni di foie gras conditi con salsa di soja, miele di  castagno e creme fraiche). Insomma, forse il motivo per cui in Italia questo format non va e' perche' ci sarebbero 5 concorrenti Mamma ad ogni settimana e gli unici ad uscirne vincenti sarebbero la Brioschi e il Montenegro, come sponsor digestivi.
Ricorre altrettanto spesso la tizia Ad alto mantenimento ma che si crede a basso mantenimento: inizialmente la si scambia per la Mamma, perche' sembra alla mano e carina con tutti quando e' ospite dagli altri, in realta' nella salle de bains, dopo aver detto che si sta divertendo tanto e si sente fra amici e volemosebbene,  fa dei commenti al vetriolo su tutto: il biscottino sul gelato e' secco fuori e crudo dentro, le patate al forno sono troppo morbide dentro e troppo poco croustillantes fuori, l'antipasto di cavallette impanate, ribes azzurro e aceto balsamico mancava di recherche perche' l ha gia' mangiato in un ristorante a 19 stelle  delle Barbados e comunque l'olio in tavola non era spremuto a freddo da mani di vergini dodicenni certificato bio, ma nella sua misericordia lo ha aggiunto lo stesso alle cavallette. Quando e' il suo turno di cucinare, di solito si lancia sul molecolare, con dessert intitolati airbus su neve carbonica o sul vegan, presentando come amusebouches dei cubetti ghiacciati di tre tipi di passato diverso (tipo farro e piselli primavera, orzo e cetrioli, avena e patata vitelote, la patata peruviana viola che e' molto in voga oltralpe).
A fine settimana, si aprono le buste con i voti ricevuti, cosi' il concorrente medio scopre che dopo aver lavorato ore a costruire  guarnizioni in stile giardino zen con la frutta secca tra i 5 coperti della tavola,  dopo aver sudato freddo per estrapolare dagli stampi le meringhe alla mela verde, ma soprattutto dopo essersi reso ridicolo di fronte a quattro estranei e a tutta la nazione non tanto perche' non  e' riuscito a centrare con la freccetta nemmeno un cartone a forma di pollo ma perche' tutti ora sanno che nel suo bagno ci sono le decalcomanie con i sette nani,  quelle stesse persone che sembravano cosi' simpatiche, gli  hanno dato 5,2.
E pensare che sembrava esser stata una cena quasi perfetta!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :