Il viceministro dell’Economia e dell’Industria dell’Azerbaigian, Sahib Mammadov, ha affermato che gli investimenti italiani nel paese caucasico hanno toccato la cifra di 480 milioni di dollari.
Il dato è stato reso noto in occasione di una conferenza tenutasi a Baku, alla quale hanno preso parte i rappresentanti di decine di aziende italiane ed azere, nel quale si è discusso di collaborazioni tra i due paesi in diversi settori dell’economia.
L’Italia, ha sottolineato Mammadov, è il primo partner commerciale dell’Azerbaigian; sul territorio della repubblica ex sovietica operano infatti 66 imprese italiane, molte in collaborazione con il settore pubblico.
L’interscambio tra i due paesi nel 2014 ha superato i 5 miliardi di dollari, e questa cifra crescerà ulteriormente quando sarà ultimato il Trans Adriatic gas Pipeline (Tap), ossia il gasdotto che, raccordandosi al Tanap (Trans Anatolian gas Pipeline) a Kipoi, nella Grecia orientale, attraverserà il nord della penisola ellenica, l’Albania ed il mar Adriatico, facendo fluire verso il sud Italia 10 miliardi di metri cubi di gas azero all’anno (espandibili, con futuri ampliamenti, fino a 20 miliardi).
Il metano che scorrerà nel Tap sarà estratto dal giacimento di Shah Deniz II, situato nel mar Caspio; questo ulteriore apporto di gas ridurrà la dipendenza dell’Europa dalle forniture provenienti dalla Russia,con la quale i rapporti non sono mai stati così tesi dai tempi della guerra fredda, rendendo Baku un partner strategico non solo per Roma, ma per l’intera Unione Europea.
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