Magazine Calcio

Italia-brasile, storia di calcio epico: 1938, 1962, 1970, 1982, 1994

Creato il 20 marzo 2013 da Postpopuli @PostPopuli

ITALIA-BRASILE, STORIA DI CALCIO EPICO: 1938, 1962, 1970, 1982, 1994

Italia-Brasile 1970 – www.storiedicalcio.altervista.org

Non è proprio una sfida come le altre. Se Italia-Germania assurge a rivalità europea per eccellenza, Italia-Brasile è la partita che più di ogni altra rappresenta il meglio di quanto la materia calcistica possa offrire a livello planetario. La maestria tattica latina a contrapporsi al samba sudamericano, velocità e cambio di passo contro ritmi blandi e tecnica sopraffina. Bando alle ciance e spazio alla storia.

Anno del Signore 1938. L’Italia del C.T. Vittorio Pozzo scende in terra di Francia da campione in carica e forte del trionfo olimpico a Berlino due anni prima. Si gioca a Marsiglia e i brasiliani, a cui non fa certo difetto la presunzione, prenotano con largo anticipo il volo che li porterà secondo i loro piani a Parigi per la finalissima. Non solo, si presentano all’appuntamento lasciando in panca Leonidas, cannoniere principe della manifestazione. Errore macroscopico, e come vedremo non sarà l’ultima volta. I nostri passano con Colaussi, raddoppiano dal dischetto con Peppino Meazza, detto “Balilla“, che trasforma reggendosi i pantaloncini a causa della rottura dell’elastico, inutile nel minuti conclusivi il gol di Romeu. I brasiliani la finale per il titolo se la possono dimenticare, gli azzurri andranno all’ultima sfida con l’Ungheria e si confermeranno campioni del mondo.

ITALIA-BRASILE, STORIA DI CALCIO EPICO: 1938, 1962, 1970, 1982, 1994

Italia-Brasile 1963 – www.comune.gallieraveneta.pd.it

50 anni fa, giorno più giorno meno. 12 maggio 1963, è solo un’amichevole maa Milano, stadio di San Siro, c’è il fuoriclasse del calcio in azione. Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè, è atteso alla recita con i compagni che nel frattempo hanno acquisito un minimo di accortezza tattica mettendo in bacheca due titoli consecutivi. Si attende la perla nera, ma al proscenio sale invece un giovanotto di belle speranze, tale Giovanni Trapattoni, che non fa veder palla al fenomeno in maglia verdeoro, per la verità malconcio e che sarà costretto ad uscire dopo soli 26 minuti di latitanza. Finisce 3-0, e rimarrà negli almanacchi come il successo più consistente contro i brasiliani.

1970. Ci spostiamo dall’altra parte dell’Oceano e per il Brasile è tempo di iniziare a raccogliere.Siamo in Messico, la platea, prestigiosa, è lo stadio Azteca che solo qualche giorno prima ha conosciuto l’esibizione più straordinaria del gioco del calcio, il 4-3 con cui gli azzurri battendo la Germania si sono garantiti l’accesso alla finale della Coppa Rimet. Proprio la fatica accumulata nei 120 minuti di battaglia in altura impedisce all’Italia di reggere l’onda d’urto dei brasiliani che, stavolta sì, hanno un Pelè in formato gigante. Soprattutto quando sale in cielo per impattare di testa la palla dell’1-0 sovrastando Burgnich, Boninsegna pareggia ma nel secondo tempo cala il buio in Casa Italia. Gerson, Jairzinho e Carlos Alberto firmano il 4-1 che abbatte i nostri, si tornerà in patria tra le polemiche per i miseri 6 minuti che il C.T.Valcareggi concede a Gianni Rivera, emarginato a favore dell’amico-nemico Sandro Mazzola.

ITALIA-BRASILE, STORIA DI CALCIO EPICO: 1938, 1962, 1970, 1982, 1994

Italia-Brasile 1982 – www.calciopro.com

Estate 1982, Mondiali di Spagna. Ho ricordi vivissimi di quella che classifico come partita più emozionante alla quale abbia mai assistito. Nella fornace dello stadio Sarrià di Barcellona è il giorno della resurrezione di Pablito Rossi. Si gioca con la formula dei gironi agli ottavi e ai brasiliani basterebbe il pareggio per accedere alle semifinali. Ma non possono accontentarsi, loro: hanno Zico, il divino Falcao, Cerezo, il dottor Socrates, Junior. Ed attaccano a pieno organico. E’ l’Italia di Bearzot che ha stentato nella prima fase qualificandosi con tre pareggi poveri di gioco; ma è anche l’Italia che non si arrende mai ed è reduce dalla brillante affermazione conl’Argentina del Maradona ancora acerbo; è soprattutto l’Italia che nei momenti che contano riesce a dare il meglio di sè … ed allora Cabrini pennella il cross che trova pronto Rossi all’incornata dell’1-0; ancora Paolo soffia palla a centrocampo e si invola per trafiggere Valdir Peres con la botta del 2-1; infine la zampata del definitivo 3-2 ad incendiare gli animi. Ad Antognoni, il mio capitano, un guardalinee miope o forse cotto dal sole non convalida una rete regolare, all’ultimo tuffo Dino Zoff agguanta sulla linea il colpo di testa di Eder che ci avrebbe rispediti a casa. Ancora palpito, a distanza di un trentennio.

Chiudo con l’amarezza più grande, 1994 al Rose Bowl di Pasadena. E’ la finale, bruttina per la verità, con poche occasioni, molto caldo e l’impressione che solo un episodio possa decidere le sorti del match. Massaro si fa stoppare da Taffarel, il palo benevolo salva Pagliuca, Romario mette fuori a porta sguarnita. Il titolo verrà assegnato dalla lotteria dei tiri dagli 11 metri, ed è la prima volta che accade. Ahi, ahi, ahi, sbaglia Baresi, sbaglia Massaro ma nei ricordi di chi sventola bandiera tricolore rimane il Baggio con le mani sui fianchi che calcia alto il rigore che consegna la quarta Coppa del Mondo al Brasile. Con Dunga capitano e Ronaldo pischello tra i ventidue della rosa.

Questa è storia, adesso è tempo di far parlare il presente. Che si giochi e buon divertimento.

Per saperne di più, consulta l'articolo originale:

http://www.postpopuli.it/22044-italia-brasile-storia-di-calcio-epico-1938-1962-1970-1982-1994/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=italia-brasile-storia-di-calcio-epico-1938-1962-1970-1982-1994

Segui @postpopuli


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :