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'Italia, come stai?': Ferlito, è nata una stella; bene la vela; il punto sulla F1

Creato il 11 aprile 2011 da Federicomilitello
'Italia, come stai?': Ferlito, è nata una stella; bene la vela; il punto sulla F1
Una stella sfarzosa e luccicante squarcia i cieli della ginnastica tricolore. Carlotta Ferlito, a soli 16 anni, rappresenta la più grande e lieta scoperta in chiave azzurra ai Campionati Europei di artistica disputati a Berlino. Che fosse un'atleta dal talento innato lo si era già compreso alle Olimpiadi Giovanili dello scorso anno, quando colse un argento e due bronzi. Nella rassegna continentale in terra teutonica, però, è giunta la consacrazione definitiva tra le grandi interpreti di questo sport. Sfrontata, determinata ed irriverente, la ginnasta catanese ha conquistato un ottimo quinto posto nel concorso generale, nel quale dovrà lavorare sodo al suo vero tallone d'Achille, le parallele asimmetriche, per ambire a scalare ulteriormente il ranking; alla trave, inoltre, l'astro nascente del Bel Paese ha messo in bacheca il primo alloro prestigioso della carriera, un argento sontuoso alle spalle della (per ora) inarrivabile russa Dementyeva. Una finale storica per l'Italia, dove un'altra azzurra, Elisabetta Preziosa, è stata abile nell'agguantare un importante bronzo. Dove potrà arrivare Carlotta Ferlito? In vista delle Olimpiadi di Londra 2012 dovrà perfezionare ulteriormente il proprio esercizio alla trave, aumentando il coefficiente di difficoltà e limando alcune imprecisioni nelle piroette: in questo attrezzo possiede le carte in regola per rivaleggiare ad armi pari con il resto del mondo. Sugli altri esercizi, invece, dovrà ancora progredire notevolmente per poter impensierire le fuoriclasse russe, cinesi ed americane. L'Italia, nel complesso, può gioire per aver trovato una potenziale fuoriclasse che tanto potrà far bene al movimento. Continua inesorabile, invece, la parabola discendente di Vanessa Ferrari. In questi anni la campionessa bresciana, reduce da diversi gravi infortuni, è visibilmente cambiata dal punto di vista fisico, perdendo quelle doti di esplosività ed elasticità che la caratterizzarono nel biennio 2006-2007, quello cioè delle due medaglie mondiali nell'all-round (un oro ed un bronzo). In questo momento, con esercizi non trascendentali dal punto di vista delle difficoltà in tutti e quattro gli elementi, l'azzurra non riesce ad emergere in alcuna specialità, arrancando in posizioni di rincalzo nel completo. Certo, una ginnasta come la Ferrari sarà ancora preziosissima alla causa tricolore in vista delle qualificazioni ai Giochi Olimpici, tuttavia appare arduo ed irrealistico un suo repentino ritorno sui grandi palcoscenici internazionali. In campo maschile, purtroppo, il ritornello è il medesimo da 10 anni: si punta sui soliti e sempre più logori veterani, alcuni dei quali (Cassina e Coppolino) hanno anche smesso, senza dare mai spazio alle nuove leve. Il più competitivo, Matteo Morandi, fatica a reggere la forza d'urto delle nuove generazioni straniere agli anelli, vedendosi ormai accerchiato dai grandi specialisti cinesi e russi. Si conferma una promessa non mantenuta Alberto Busnari al cavallo con maniglie, venuto meno ancora una volta nel momento decisivo. Per il resto buio totale. Un quesito sorge spontaneo: se Carlotta Ferlito, dopo i successi di Singapore, si è già imposta tra le seniores, non meritava una chance anche Ludovico Edalli, bronzo alle parallele nella medesima competizione giovanile? Forse non avrebbe raggiunto alcuna finale, ma certamente avrebbe fatto un'importante esperienza in vista dei futuri appuntamenti. Più si ritarda il debutto dei giovani nei grandi eventi, più si acuisce il gap con altre nazioni che, al contrario, investono, e bene, nei settori giovanili.
Sono almeno cinque gli equipaggi della vela nostrana in grado di competere ad alti livelli sulle grandi ribalte planetarie. I fratelli Sibello, dopo aver risolto alcuni contrattempi di natura fisica, sono tornati stabilmente ad occupare le prime cinque posizioni in Coppa del Mondo, mostrando di meritare quel podio a Cinque Cerchi che sinora hanno solo sfiorato. Nell'RS:X femminile si sta assistendo ad una fantastica sfida generazionale tra la veterana Alessandra Sensini (41 anni all'anagrafe, ma 30 per passione e voglia di vincere) e la giovanissima e promettente Laura Linares, campionessa mondiale giovanile nel 2009 e sovente sul podio nel circuito maggiore: solo una delle due veliste, secondo i regolamenti internazionali, potrà partecipare alle Olimpiadi. Il primo round di un duello che si preannuncia accesissimo è stato vinto dalla Sensini, la cui partecipazione a Londra 2012, per esperienza e capacità di regatare con brezza sostenuta (tipica dei mari d'Oltremanica), appare quella preferibile. Linares, invece, avrà a disposizione il prossimo ventennio per entrare nella leggenda della vela azzurra: in ogni caso, vinca la migliore. Continua la crescita esponenziale di Negri-Voltolini nella classe Star, mentre, pur senza brillare, si confermano tra i top10 del 470 maschile e femminile rispettivamente Zandonà-Zucchetti e Conti-Micol. In vista delle prossime gare, inoltre, l'Italia potrà calare anche tre out-siders di tutto rispetto: Fabian Heidegger nell'RS:X maschile, Diego Romero (bronzo a Pechino 2008) nel Laser Standard e Michele Paoletti nel Finn. Insomma, siamo ancora un popolo di grandi marinai e navigatori.
In Formula1, nonostante le solite dichiarazioni di circostanza provenienti da Maranello, la realtà attuale non ammette repliche: solo la Red Bull può perdere questo Mondiale. Oltre a fregiarsi, ancora una volta, della miglior vettura dello schieramento, la scuderia austriaca conta tra le proprie fila anche il pilota di gran lunga migliore del globo, Sebastian Vettel. Il giovane campione tedesco sfodera dei miglioramenti continui gara dopo gara, dimostrandosi velocissimo, lucido ed affidabile. In Malesia, nonostante tanti sorpassi (gomme ad alto tasso di deteriorabilità, kers ed ala mobile hanno restituito finalmente lo spettacolo tanto atteso), il primo posto non è mai stato in discussione. Vettel pare lo Schumacher dei tempi d'oro, un killer che non concede tregua e margini di reazione ai rivali: non a caso, dopo soli due Gp, è già in fuga in classifica generale. La Ferrari, invece, sconta gli ormai cronici problemi progettuali che hanno caratterizzato le ultime stagioni: nonostante investimenti ingenti e numerosi, dall'ormai lontano 2004 non si ricorda una vettura del Cavallino Rampante capace di imporre la propria superiorità sulle concorrenti. La lepre, al contrario del cacciatore, possiede il vantaggio di poter sguazzare sicura e senza pressioni. La scuderia italiana, invece, per l'ennesima volta si trova costretta ad inseguire, arrancando nei confronti di avversari sempre più agguerriti e ben addentrati nello sviluppo tecnologico. Anche il pilota iberico Fernando Alonso, inoltre, non è immune da critiche, dopo aver compromesso un podio quasi certo con un incidente evitabile: ricordando i numerosi errori dello spagnolo nella prima parte del 201o, la storia sembra tristemente ripetersi.
Federico Militello

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