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J. Edgar – Clint Eastwood

Creato il 27 gennaio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

27 gennaio 2014 2 commenti

J Edgar
Soltanto una personalita’ come Clint Eastwood poteva permettersi di approcciare una figura immensa e complessa quale fu John Edgar Hoover. Complessa?
No, in realta’ Hoover non fu un uomo complesso o come tutti i grandi personaggi, a definirlo fu cio’ che seppe realizzare.
Come e piu’ di altri regimi, Il comunismo fu un cancro nella storia dell’umanita’ e i comunisti le cellule cancerose che tentarono di uccidere l’organismo sano della societa’ civile come la conosciamo e che con subdola e terribile efficacia, si scatenarono all’interno delle democrazie di tutto il mondo.
Se la malattia e’ stata di debellata, escludendo lager come la Corea del Nord, fazzoletti di terra sudamericani e africani nonche’ svariati consigli comunali sputati sul territorio italiano, lo dobbiamo anche a eroi come Hoover.
Ma non fu il suo unico merito. Egli creo’ o meglio defini’ l’FBI cosi’ come la conosciamo, stabilendone metodi e organizzazione, un sistema esportato nelle intelligence di tutto il mondo che gli permise di arginare l’onda anarchica che iniziava a portare morte negli Stati Uniti come poi fece nel resto del mondo. Alla stesso modo si badi bene, egli combatte’ ogni forma di criminalita’ organizzata e strutture eversive come mafia e Ku Klux Klan quindi non si cerchi di ridurlo a semplice paranoico.
Eastwood porta sul grande schermo una frazione di questa storia e lo fa con tutta l’arte di un regista del quale non e’ banalita’ affermare che migliora di film in film. Padrone del suo mestiere, egli dirige una buona pellicola, direzione, luci, montaggio, finanche scenografia e costumi, gestendo con sapienza il punto piu’ spinoso dell’operazione: il testo. Attraversare indenni la palude liberal che ammorba Hollywood non doveva essere facile e non lo e’ stato per quanto ricevere seppur freddi consensi dai sinistri figuri del luogo e’ gia’ una vittoria clamorosa.
Delle concessioni si dovettero pur fare, del resto a questa omuncoli non resta che guardare dal buco della serratura dei loro nemici e raccontare cio’ che vogliono far credere di aver visto.
Il metodo valido allora come oggi, squallidamente presume e attribuisce devianze sessuali dei loro bersagli. Eastwood e’ bravo ad aggirare l’ostacolo ma certo si e’ dovuto arrendere su molti punti. 
Resta curioso che lo script di un pederasta conclamato come Dustin Lance Black usi la presunzione di omosessaulita’  per ridimensionare la figura di Hoover ma se lo dice lui che i pederasti sono da biasimare, chi siamo noi per dargli contro…
Ad ogni modo Eastwood non e’ da solo perche’ il gigante DiCaprio e’ li’ a dare corpo, voce e anima alla Storia e lo fa incarnando Hoover nei primi anni della sua carriera, nella piena maturita’ cosi’ come in vecchiaia, dovendo quindi personificare un uomo manifestandone l’evoluzione fisica e caratteriale, cercando di trovare l’origine di tanta forza interiore e della straordinaria moralita’. Non era facile e non lo e’ stato, specie per il volto sempre giovane di DiCaprio che si fatica a nascondere malgrado l’indubbia bravura e un trucco forse non sempre all’altezza.
Dimenticavo, per info serie su John Edgar Hoover leggere qui, spazzatura il resto.

Scheda IMDB


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