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Jamesy boy, lettera dalla prigione

Creato il 27 luglio 2014 da Cannibal Kid
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Cari lettori, buon giorno. Che poi si dice buongiorno tutto attaccato oppure buon giorno staccato? Va beh. Cari lettori, ciao. Così va meglio. Almeno spero per voi. A me invece le cose non vanno troppo bene. Il luogo da cui vi scrivo questa lettera è buio, triste, solitario. No, non è la mia cameretta, è la mia cella. Sono finito in prigione. Mi hanno sbattuto dentro. Prima o poi doveva succedere. Con tutte le cazzate che scrivo sul blog qualcuno doveva pur denunciarmi, anche se non mi aspettavo sarebbe stato il mio amico Darren Aronofsky che non ha molto gradito il mio post dedicato al suo ultimo film Noah. Forse dovrei riferirmi a lui come al mio ex amico Darren Aronofsky, visto che è stato lui a sbattermi dietro le sbarre, però sono un inguaribile ottimista e conto su un nostro riappacificamento quando ci rivedremo faccia a faccia, più o meno tra quattro anni, quando avrò finito di scontare la mia pena. Vi starete chiedendo come me la cavo qua dentro e devo dire che è dura. Ci sono tutte questa saponette che scivolano e farsi la doccia è davvero un problema. Con gli altri detenuti poi non vado molto d’accordo. Mi prendono tutti per il culo. O forse sarebbe più corretto dire che mi prendono il culo? L’unico con cui vado d’accordo è un ragazzino penso minorenne. Anche a lui prendono sempre il culo e in cambio gli danno delle sigarette. Tanto in Italia la prostituzione minorile non è reato, l’hanno stabilito di recente dei magistrati, giusto? James, questo è il nome del ragazzetto, mi racconta spesso la sua storia. Dice che dalla sua vita è stato persino tratto un film, Jamesy Boy. Io non ci credo. Sono qui dentro da appena qualche settimana e stanno già uscendo delle pellicole che non ho mai sentito nominare? Non è possibile. La sua vicenda comunque è piuttosto particolare. Di altri film su storie simili ne hanno fatti diversi, come Alpha Dog, Black & White, Bully, se vogliamo anche Spring Breakers. Quei film in cui ci sono dei ragazzini bianchi che si comportano come dei gangsta di colore e non sempre ne sono all’altezza. Un po’ come i registi di queste pellicole non sempre sono all’altezza di Larry Clark o Harmony Korine e l’autore di Jamesy Boy, almeno stando a sentire quanto racconta James, è l’esordiente totale Trevor White e non so se è al loro livello. Non credo. Ce ne sono pochi di registi ganzi come loro in circolazione. Così come ce n’erano pochi di blogger cinematografici ganzi come me, modestamente, quando ero libero. Qui dentro di film ormai non riesco a guardarne quasi più, se non quelli che ci fanno vedere tutti insieme nella sala comune. Peccato siano sempre gli stessi: Le ali della libertà, Il miglio verde, Cesare deve morire o Bronson. Ultimamente hanno cominciato a farci vedere pure una serie tv, Orange Is the New Black. Bella eh, però non sarebbe male se ogni tanto ci proponessero anche qualcosa che non sia ambientato in prigione. Vista la limitatezza delle proposte cinematografiche e televisive, di musica non parliamone – in filodiffusione passa solo “Prison Song” dei System of a Down 24 ore su 24, anche di notte! – sto meditando di chiudere Pensieri Cannibali e di aprire un nuovo blog che vorrebbe essere una versione 2.0 de Le mie prigioni. Devo prima vedere se riesco a collegarmi a Blogger. Qui dentro ci fanno usare Internet per pochi minuti e solo dietro richiesta e la maggior parte dei siti non sono nemmeno accessibili. Possiamo andare giusto su YouPrisoner e Guardiecarcerarie.com, mentre l’unico sito porno visitabile è Undertheshower.org, che è meno sexy di quanto si potrebbe immaginare dal titolo. Non vedo l’ora di uscire da qui per poter scoprire se il film Jamesy Boy esiste per davvero. Prima di vederlo magari mi recupero qualche pellicola non ambientata dietro le sbarre, ma poi sono curioso di guardarlo. Chissà se è valido come dice James e come dice anche Rumplestils Kin. Sembra abbia un bel cast in cui svettano il promettente giovanissimo Spencer Lofranco, la solita cucciolosa Taissa Farmiga, la solita MILFosa Mary-Louise Parker, Taboo dei Black Eyes Peas ebbene sì, e pure dei ritrovati James Woods e Ving Rhames. Da come ne parla lui sembra una versione teen di American History X, Hurricane o del citato Orange Is the New Black, però non dev’essere la solita minchiatina adolescenziale, quanto un’opera in grado di raccontare le scelte sbagliate che possono portare un ragazzotto dritto in galera. Io ne so qualcosa. Mai parlare male di un film tratto dalla Bibbia. Adesso ho capito la lezione, caro Darren Aronofsky. Un’altra cosa che ho imparato è godermi i piccoli piacere che si possono trovare in un posto come questo. Adesso ad esempio sono molto felice perché mi hanno detto che continuerò ad avere la “camera singola”. Doveva arrivare un detenuto nuovo, un certo Silvio, ma a quanto pare a sorpresa l’hanno assolto e quindi la cella per ora resta tutta mia. Evvai. Finalmente una bella notizia. Per il momento è tutto. Saluti dal carcere. Cannibal Kid
JAMESY BOY, LETTERA DALLA PRIGIONE
Jamesy Boy (USA 2014) Regia: Trevor White Sceneggiatura: Lane Shadgett, Trevor White Cast: Spencer Lofranco, Mary-Louise Parker, Rosa Salazar, Taissa Farmiga, James Woods, Ving Rhames, Ben Rosenfield, Taboo Genere: teen carcerario Se ti piace guarda anche: Alpha Dog, Black & White, Bully, Orange Is the New Black, American History X, Boy A (voto 6,5/10)

JAMESY BOY, LETTERA DALLA PRIGIONE

"I Black Eyed Peas fanno cagare!"
"Ripetilo, se hai il coraggio..."
"I Black Eyed Peas fanno cagare. Soprattutto le tue parti rappate, caro Taboo!"



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