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Jessica Mazzotti – Forse lo facevano in silenzio

Creato il 01 agosto 2013 da Carusopascoski

Jessica Mazzotti è un’altra amica di carusopascoski che sa decisamente tener la penna in mano. Ha da poco aperto un blog – Jenuina – dove scrive deliziosi racconti con un invitante ibrido tra poesia e prosa, acquarelli a volte pittorescamente verbosi ed altre essenziali e dritti al cuore, ma recando sempre una virtuosa leggerezza e infine un’ambientazione sospesa entro gesti e pensieri quotidiani. Per presentarvela ho scelto questo brano, ma vi invito a leggere il carnet completo attraverso una visita al suo blog – http://jenuina.wordpress.com

C’era una volta qualcuno che prima di addormentarsi sentiva un po’ di vento sulle braccia.

Restava allora sveglio ancora un po’.

Beveva un po’ d’acqua, girava il cuscino che diventava un nuovo cuscino.

Metteva un piede sopra l’altro, cambiava l’orario della sveglia.

Faceva progetti piccoli piccoli sulla colazione.

Cercava di ricordarsi quella canzone di ieri.

Cercava di ricordarsi il nome di quel bar.

Aveva caldo e di questo era proprio proprio molto felice.

Si chiedeva chissà chissà come dev’essere essere qualcun’altro in questo preciso esatto momento.

Chissà cosa pensava quest’altro, se aveva caldo se aveva freddo, se aveva un amore se aveva un amico.

Se questo amore e quest’amico fossero, chissà, vicini o lontani, biondi o mori.

Su tutte le possibilità di tutte le cose s’interrogava, tutto gli sembrava impossibile, ma plausibile e terreno.

Com’è fresca la birra e com’era caldo quel respiro sul suo orecchio.

Annusarsi è un’ azione molto nobile, credeva.

Aveva l’imbarazzo della scelta sulle questioni del cuore e della mente, mentiva, aveva un po’ fame e un po’ noia di tutto, voleva darsi e respingere, continuava a piacergli quando si lavava la faccia.

Chiamava in silenzio, ma nessuno gli rispondeva o forse lo facevano in silenzio.

Jessica Mazzotti è un’altra amica di carusopascoski che sa decisamente tener la penna in mano. Ha da poco aperto un blog – Jenuina – dove scrive deliziosi racconti con un invitante ibrido tra poesia e prosa, acquarelli a volte pittorescamente verbosi ed altre essenziali e dritti al cuore, ma recando sempre una virtuosa leggerezza e infine un’ambientazione sospesa entro gesti e pensieri quotidiani. Per presentarvela ho scelto questo brano, ma vi invito a leggere il carnet completo attraverso una visita al suo blog – http://jenuina.wordpress.com

C’era una volta qualcuno che prima di addormentarsi sentiva un po’ di vento sulle braccia.

Restava allora sveglio ancora un po’.

Beveva un po’ d’acqua, girava il cuscino che diventava un nuovo cuscino.

Metteva un piede sopra l’altro, cambiava l’orario della sveglia.

Faceva progetti piccoli piccoli sulla colazione.

Cercava di ricordarsi quella canzone di ieri.

Cercava di ricordarsi il nome di quel bar.

Aveva caldo e di questo era proprio proprio molto felice.

Si chiedeva chissà chissà come dev’essere essere qualcun’altro in questo preciso esatto momento.

Chissà cosa pensava quest’altro, se aveva caldo se aveva freddo, se aveva un amore se aveva un amico.

Se questo amore e quest’amico fossero, chissà, vicini o lontani, biondi o mori.

Su tutte le possibilità di tutte le cose s’interrogava, tutto gli sembrava impossibile, ma plausibile e terreno.

Com’è fresca la birra e com’era caldo quel respiro sul suo orecchio.

Annusarsi è un’ azione molto nobile, credeva.


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