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Jimmy Katz: il fotografo dei musicisti jazz, in mostra alle Scuderie di Palazzo Moroni, sino al 7 dicembre 2014, Padova

Creato il 03 dicembre 2014 da Alessiamocci

Dal 30 ottobre al 7 dicembre 2014 è in corso a Padova, alle Scuderie di Palazzo Moroni, un’esposizione di scatti dello statunitense Jimmy Katz, uno dei più importanti fotografi di jazz in attività, nonché vero e proprio mito vivente in questo ambito. La mostra è inserita fra le iniziative collaterali musicali di maggior prestigio che si svolgono annualmente nella città del Santo.

Curata dalle associazioni Miles e Phocus, con la collaborazione del Comune di Padova, offre ai visitatori le foto dei più famosi cantanti jazz mondiali, frutto di 23 anni di carriera e di oltre 300 copertine di album.

Jimmy Katz nasce a New York ed inizia a lavorare come alpinista e sciatore estremo e, allo stesso tempo, come fotografo per riviste specializzate. Appassionato di jazz dall’età di 16 anni, ha sempre condiviso con questo genere musicale i momenti topici della sua vita.

Ricordo una notte gelida in Perù, ad un’altitudine di 6.000 metri mi consolavo ascoltando John Coltrane, sperando che quella non fosse l’ultima musica ascoltata prima di essere spazzato via giù dalla montagna insieme al mio compagno di spedizione”.

Nel 1991 decide di lasciare l’alpinismo ed inizia la sua carriera di fotografo. Torna a New York dove comincia ad immortalare musicisti jazz, lavorando per le maggiori etichette discografiche.

Il suo lavoro di ritrattista è raccolto nel libro “JazzKatz”, frutto di anni di duro lavoro e animato da profonda passione.

Nei suoi scatti, oltre a trasparire un grande amore per questo tipo di musica, “trasuda” un profondo rispetto per l’artista e per la musica che crea.

I ritratti dei musicisti sono apparsi su centinaia di copertine di dischi e pubblicati sulle più importanti riviste di genere, e costituiscono una delle più eloquenti rappresentazioni visive della scena musicale, soprattutto newyorkese, degli ultimi vent’anni.

Attualmente Jimmy Katz ha iniziato a collaborare come ingegnere del suono, specializzandosi in registrazioni live nei jazz club di New York, entrando, per così dire, ancora più “dentro” alla materia.

Le sue fotografie definiscono un’epoca, sono ritratti intimi di artisti colti al lavoro o nei momenti di riposo, per le strade, in interni. L’obbiettivo cattura il processo di collaborazione e di improvvisazione del jazz stesso, e mette in evidenza una grande passione per l’umanità.

Bisogna ricordare che il jazz è una forma musicale contemporanea, di cui l’improvvisazione costituisce la caratteristica fondamentale. Esso è nato nei primi anni del Ventesimo secolo nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti, ed è frutto di una confluenza di tradizioni musicali africane ed europee.

Oltre all’improvvisazione, le sue caratteristiche peculiari sono il ritmo swing, spesso sincopato, la poliritmia ed il tono malinconico dell’uso delle “blue note”.

Si tratta di un artista internazionale, poiché ha esposto non solo in America, ma anche in Italia, Germania e in Giappone. Consiglio a tutti gli amanti del genere, di recarsi a Padova in questi giorni.

Visitate questa mostra, davvero così “viva” e spontanea. Ci sono proprio tutti, i “grandi” della musica jazz degli ultimi vent’anni. Vedrete, non rimarrete delusi.

Written by Cristina Biolcati


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