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Jimmy Wales ce l’ha fatta

Da Kobayashi @K0bayashi

Ricordate questo banner?

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E’ stato per quasi due mesi l’enorme reminder (preso di mira in innumerevoli parodie in giro per tutto il web) che ha campeggiato su ognuna delle milioni e milioni di pagine che compongono Wikipedia, l’enciclopedia partecipativa più famosa del mondo: l’effige del suo fondatore Jimmy Wales ha fatto da traino al consueto appello per raccogliere fondi a sostegno della grande W attraverso la richiesta ai lettori/utenti di una donazione a Wikimedia Foundation, l’organizzazione no profit che si occupa del suo mantenimento in vita.

L’alternativa, nel caso non si fosse raggiunta la cifra necessaria, sarebbe stata l’introduzione sul sito (per la prima volta nella sua storia) di elementi pubblicitari per riuscire a coprire i costi del grande progetto enciclopedico. “La pubblicità e il business non sono il diavolo – ha spiegato Wales – ma sono concetti che non ci appartengono”. Come dire: nel caso non esiteremmo ad usarli, ma finché si può evitare di farlo lo si fa. D’altronde le risorse potenziali non mancavano: 16 milioni di articoli in 270 lingue visitati da oltre 400 milioni di utenti mensili.

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E infatti il rischio paventato è oramai dietro le spalle, anche per il 2011, grazie ai risultati della raccolta fondi: sparito il grande banner in testata, ora ne appare uno più informale che recita “Tieni accesa Wikipedia – La tua donazione aiuta a mantenere libera e gratuita la più grande enciclopedia del mondo“, sebbene il fundraising 2010 abbia superato ogni più rosea aspettativa. Alla fine dei conti sono stati infatti i 16 milioni di dollari ricevuti in dono da 500 mila persone provenienti da 140 paesi di tutto il mondo a garantire altri 12 mesi di libera sopravvivenza al terzo sito più visitato del web, che si avvia dunque verso l’obiettivo di raggiungere quota 20 milioni per il 2010-2011.

(photo credit: Jimbo Wales on Wikipedia – licensed under Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic)


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