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Jobs, la parabola esistenziale del geniale co-fondatore della Apple

Creato il 11 novembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

11 novembre 2013 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos

Stern porta sul grande schermo la parabola esistenziale del geniale co-fondatore della Apple,
che negli Stati Uniti non ha convinto né pubblico né critica.

Stroncato dalla critica e snobbato dal pubblico americani, il nuovo film di Joshua Michael Stern (uscito negli USA lo scorso 16 agosto)sulla straordinaria vita di Steve Jobs, co- fondatore della Apple, scomparso nel 2011, sembra essere proprio un flop. Le ragioni di questa delusione potrebbero essere ricondotte sia al protagonista, l’aitante e certamente non trascendentale attore Ashton Kutcher, poco credibile nei panni dell’innovativo informatico americano, di cui sembra più una caricatura, e della mancata giusta chiave di lettura per raccontare la passionalità, le ossessioni, i lati oscuri, il genio più profondo di questo personaggio cosi carismatico ed influente.

Non è mai facile saper tramutare in narrazione visiva e in dialoghi efficaci la biografia, di successo, autorizzata di Walter Isaacson, dove emerge una figura si eroica ma anche complessa e controversa, che da luce all’anima del suo protagonista. Tuttavia si ha l’impressione che questo attesissimo film, ecceda in cinismo e pecchi in dettagli e precisione; non è un caso che occupi solo il settimo posto del box office americano e che abbia disilluso le aspettative.

Jobs” è prodotto dalla Sony Pictures Entertainment, la sceneggiatura è stata affidata ad Aaron Sorkin (già sceneggiatore di“The Social Network”) ed è incentrato sul backstage di tre dei Keynote più importanti della carriera di Jobs: la presentazione del primo Macintosh nel 1984, il debutto del primo computer di Jobs presentato nel 1991,il NeXTcube e il Keynote dell’ IPod, il dispositivo musicale che nel 2001 ha rivoluzionato la natura stessa del marchio della mela morsicata . In sostanza è un flashback che ripercorre i momenti più importanti della vita di Jobs fino al 2001; inevitabile il paragone con “I Pirati di Silicon Valley”del 1999 che non ebbe il successo sperato ma è diventato, nel tempo, un cult-movie per i maniaci della tecnologia, e si fa ricordare anche per l’ottima interpretazione di Noah Wyle nelle vesti tecnologiche di Jobs, quando ancora non era “l’eroe” popolare che tutti abbiamo conosciuto.

Gallery film Jobs

Non sembra avere quell’alone mitico , o quantomeno quella profondità psicologica quell’atmosfera magica e di sogno che dovrebbe contornare la vita di un genio con i suoi successi e i suoi flop, passato dal’ormai mitico garage della casa dei suoi genitori, alla co-fondazione della celebre Mela, dalla fase hippy alla vita di guru e grande oratore e inventore dell’IPod. Film come questo offrono anche l’occasione per riflettere acutamente sul valore effettivo della tecnologia attraverso il percorso di vita di quello che è stato un grande protagonista dei nostri tempi; una metafora, un romanzo d’appendice ma sempre aderente alla realtà. Ma la critica statunitense è stata unanime nel parlare di occasione persa, nemmeno Steve Wozniak, fondatore anche lui della Apple, ha espresso parole lusinghiere, anzi, ha addirittura definito “Jobs”sul sito Gizmodo ,”una divertente fiction”.

Come reagiranno invece il pubblico e la critica italiana? A giovedi , 14 novembre 2013, data dell’uscita del film in Italia, l’ardua (o forse non troppo) sentenza.

Di Annalina Grasso per Oggialcinema.net

Gallery film Jobs
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