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Joe R. Lansdale: Cielo di Sabbia

Creato il 26 agosto 2011 da Fabriziofb

Joe R. Lansdale: Cielo di SabbiaQuesta recensione del romanzo Cielo di Sabbia, di Joe R. Lansdale, è stata pubblicata sul numero di agosto di “Milano Nera Mag”. La ripropongo qui per chi non avesse avuto modo di mettere le mani sul cartaceo.

Sullo sfondo dell’America rurale degli anni ’30 -quella della grande depressione e delle “dust-bowls” cantate da Woody Guthrie- i tre orfani Jack, Jane e Tony lasciano l’Oklahoma ormai deserto in favore del Texas, in cerca di qualche lontano parente, o, più probabilmente, di un nuovo inizio.
Tra un furto d’auto, un inseguimento al treno e una breve marcia a piedi, s’imbatteranno in un carosello di personaggi assolutamente imprevedibili. A dare un senso al viaggio sarà proprio uno degli incontri fatti lungo la strada: quello con la banda del temibile Bad Tiger, una sorta di Dillinger irrimediabilmente malvagio (un personaggio ben lontano dal vero Dillinger, temuto dalle autorità quanto amato dalla povera gente e da buona parte dell’opinione pubblica) e vagamente pedofilo. Ma, si sa, non tutto il male viene per nuocere, e proprio lo scontro con i gangster fornirà ai ragazzi l’occasione di maturare e crearsi un’identità “da adulti”.
Lansdale torna a occuparsi dell’adolescenza in un romanzo che concilia lo Steinbeck di Furore con l’Elmore Leonard di Hot kid, e lo fa con l’abituale ottimismo all’americana, motivato -questo bisogna concederglielo- più da un anacronistico idealismo che da vera e propria ingenuità.
Sarà forse per via della bellezza dell’ambientazione (ormai quasi mitica), della leggerezza del linguaggio (ben reso, in italiano, dal solito Luca Conti), della fortunata ironia di dialoghi e descrizioni, o forse perché, diciamocelo, quando si cimenta nel romanzo di formazione Lansdale è l’unico autore nell’intero panorama della letteratura di genere a poter rivaleggiare con il miglior Stephen King (quello del racconto “L’autunno dell’innocenza – il corpo” della raccolta Stagioni diverse, tanto per fare l’esempio più banale), fatto sta che, anche se la formula narrativa non è del tutto nuova (questo Cielo di sabbia ricorda, per tematiche, stile e ambientazione, il piccolo capolavoro L’ultima caccia), il romanzo convince, e come…


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