Una delle cifre distintive dell’opera di Joel-Peter Witkin, fotografo americano, classe 1939, è il tentativo di rappresentare in contemporanea la miseria e lo splendore del corpo umano nella sua materialità, nel suo peso e nello spazio che occupa e definisce.
Giovedì 27 giugno, al PAN Palazzo delle Arti di Napoli, sarà inaugurata la mostra Joel-Peter Witkin. Il Maestro dei suoi Maestri, visitabile fino al 20 ottobre 2013, presentata dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia, in collaborazione con la Galleria Baudoin Lebon di Parigi, patrocinata dalla Regione Campania e realizzata con il patrocinio e il sostegno del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e con il contributo del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America.
L’artista americano sarà per la prima volta a Napoli, e terrà, alle ore 17.00 del giorno dell’apertura, una open lecture.
Le opere di Witkin si pongono al confine tra ricercatezza “classica” e sperimentazione oltranzista: le tecniche che il fotografo utilizza vanno dai graffi, alle manipolazioni, ai tagli della pellicola, dall’utilizzo di filtri vari alla messa in opera di ostacoli nel processo di cattura dell’immagine. Questo tipo di procedimento, che può ricordarci grandi artisti lontani nel tempo, come Oscar Rejlander, per certi versi “sommersi”, dal punto di vista della popolarità da altri, forse meno artificiosi, ma anche meno sinceri.
Le cinquantacinque opere in mostra costituiranno un’occasione per viaggiare nella poetica, altamente disturbante, del maestro; uno spazio artistico in cui si confrontano vita e morte, deformità e bellezza arcaizzante, tempi andati e presente.
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