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Jonathan Dayton, Valerie Faris: Ruby Sparks

Creato il 15 dicembre 2012 da I Cineuforici @ICineuforici
Jonathan Dayton, Valerie Faris: Ruby SparksJONATHAN DAYTON, VALERIE FARIS Ruby Sparks (USA 2012, 104 min., col., commedia)
La coppia Dayton/Faris ha aspettato sei anni per tornare sulle scene, dopo aver realizzato un piccolo esempio di originalità americana con Little Miss Sunshine. Avranno preso per un complimento il fatto che molti altri autori abbiano seguito il loro esempio, anche se poi cercando una presunta originalità a tutti i costi, anche se poi perdendosi nella ripetizione di idee e modalità narrative, anche se poi ricercando un certo (auto)compiacimento di (un certo) tipo di pubblico.
Quali sono i veri meriti di questa coppia (di registi, ma anche coppia nella vita sentimentale)? Sicuramente il loro cinema è fresco, morbido, spiritoso; a differenza dei loro innumerevoli imitatori non ha particolari pretese, non si nasconde dietro a dubbi propositi intellettuali. Pare che siano davvero affascinati dai loro protagonisti, in particolare del giovane attore Paul Dano, che da nichilista muto (e in mezzo è stato anche predicatore invasato) e poi scrittore in crisi che vede nascere dalla sua stessa penna la ragazza dei suoi sogni. Non c'è traccia di pretenziosità; la commedia romantica è una commedia romantica, è scritta bene e basta, non vuole essere qualcosa di più, e tutto ciò per noi è più che soddisfacente. E' onesto, corretto.
Jonathan Dayton, Valerie Faris: Ruby SparksSe in Little Miss Sunshine il gioco era più esplicito e forse anche più stimolante, qui si vorrebbe andare a parare dalle parti di Mr.Kaufman ma signori, lasciate perdere: siamo su un altro pianeta, anzi su un altra galassia. Casomai trattasi di una versione molto, ma molto annacquata (come i libri per "negati", for dummies) dei paradossi mentali dello sceneggiatore (anche lui diventerà "marchio"? Speriamo di no) e dei suoi trip metatestuali; d'altro canto se si poteva avere di più da un soggetto così affascinante, come una riflessione intelligente sul processo creativo, l'insicurezza dell'artista o altro, almeno i due hanno avuto l'accortezza di trattenersi, ed è meglio così. In questo modo sono riusciti a firmare una bella commedia romantica e non un pasticcio colossale. Purtroppo non mancano le situazioni bizzarro-comiche e i personaggi carini che hanno fatto la fortuna di questo filone: scatta una risata involontaria con la coppia Annette Bening / Banderas hippy che biascica qualche battuta sopra le righe, mentre il figlio promuove una intaccabile serietà intellettuale. Quando il film entra nella sua fase stuzzicante, quella in cui le carte si scoprono e l'amore non è più quella favoletta che si pensava, ecco che diventa maledettamente dozzinale ed esplicito nella scena in cui lo scrittore fa fare alla sua ragazza-bambolina quello che gli pare; poteva essere detto con più eleganza che è il controllo a determinare le azioni del personaggio interpretato da Dano che impara ad amare la sua fidanzata solo quando rinuncia ad esso; ho già detto troppo e non dirò come va a finire per non ricevere minacce di morte, ma ahimè lascio immaginare: nel più stucchevole dei modi.
Film piacevole, ingegnoso (a tratti macchinoso), fantasioso, una storia che ammonisce sui rischi del controllo e del possesso nella vita di coppia, quindi sulla fragilità e sull'egoismo che spesso la caratterizzano, una visione consigliata per chi vuole vedere un film non troppo impegnativo e sorridente. Occhio a non sopravvalutarlo.
Stefano Uboldi 

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