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Jorge Luis Borges

Creato il 24 agosto 2011 da Eneadiomede

PIETRO CITATI, Risvolto, in: Jorge Luis Borges, Finzioni (La Biblioteca di Babele), Torino, Einaudi, 1961.

Jorge Luis Borges
Ispano-anglo-portoghese di origine, nato a Buenos Aires, educato in Svizzera, Borges gremisce i suoi racconti dei più diversi temi culturali. Guerrieri longobardi, indios, mercanti levantini, gauchos mistici, ebrei orientali o del Sud-America, filosofi musulmani, re arabi, maghi aztechi, sapienti indiani, spioni cinesi, oscuri letterati simbolisti, cospiratori irlandesi, misteriosi avventurieri, la fauna umana più bizzara ed eteroclita affolla la stupenda Buenos Aires di Borges. Le contraddizioni libresche si impastano, mirabilmente, con le contraddizioni ambientali, che risaltano vivissime, sia pure nell’assoluta mancanza di colore locale. Ma quell’oscuro crogiuolo di razze che sono le moderne metropoli del Sud-America sembra, talvolta, confondersi con la Londra dell’Ottocento e soprattutto con Parigi.

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Sensibile ai moderni fatti di costume, Borges appartiene, insieme, alla Parigi del vecchio Hugo, di Baudelaire, di Laforgue e Huysmans. Prezioso scrittore alessandrino, ne conserva alcuni temi; e molte inclinazioni stilistiche. Ma è curioso che codesta combinazione di Londra, Buenos Aires e Parigi produca, alla fine, un suono così antico. Sotto il moderno lettore di Poe e di Kafka, di De Quincey e di Swift, affiora uno spagnolo del gran secolo, misticamente scettico di fronte alle illusioni del reale, che, per un miracoloso gioco del caso, sia stato sospinto all’indietro, fra i filosofi arabi che ricostruivano nel Medioevo il pensiero di Aristotele e di Plotino”.

Visto il caldo suggerirei di leggere il suo libro Sei problemi per don Isidro Parodi, scritto con Bioy Casares: un barbiere di Buenos Aires, condannato ingiustamente, risolve senza muoversi dalla sua cella sei enigmi polizieschi ( alla faccia di CSI ). Dal mondo esterno una serie di personaggi corre a chiedergli aiuto, e attraverso il mare di parole che questi «clienti» gli rovesciano addosso, don Isidro ricostruisce la verità e inchioda i colpevoli. Un'opera brillante e imprevedibile, nella quale convivono l'intrigo poliziesco, il sottile gioco letterario e il divertimento.


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