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Jp Morgan come Lehman Brothers?

Creato il 12 maggio 2012 da Lioneisy
Jp Morgan come Lehman Brothers?
L'elite finanziaria americana realizza un altro step della sua strategia per arricchirsi sempre piu' a spese delle economie mondiali e alla fine dominare il mondo. Come? Non facendo altro che trasferire le sue mele marce, ovvero tutti i titoli tossici (mutui sub-prime, derivati, ecc), dentro un solo contenitore, quello della banca J.P. MORGAN, facendola fallire. Comodo così, no?! Ora che all'ingenuo governo di Obama non salti in mente di salvare anche questa, come ha già fatto in passato con altre banche americane in difficoltà!!
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Intervista all' economista Marco Vitale: «È il fallimento di Obama»
di Arcangelo Rociola
Il mondo degli affari e della finanza torna a tremare dopo tre anni e mezzo dal crack Lehman Brothers. Questa volta nella bufera è finita Jp Morgan, la più grande banca americana che ha scoperto una voragine di oltre 2 miliardi di dollari. Che le acque tempestose dei mercati potrebbero far salire a 3 nel prossimo trimestre. Intanto le agenzie di rating hanno tagliato il merito di credito della banca americana.
IL BUCO DELLA «BALENA BIANCA». La vicenda sembra una riproposizione di Moby Dick, il romanzo di Herman Melville, in cui la gigantesca balena bianca affondava il Pequod, la nave del capitano Achab che voleva a tutti i costi catturarla.
IL MALE DEI DERIVATI. The White Whale (la balena bianca) è infatti il nome della divisione della Jp Morgan colpevole di aver generato la perdita monstre al colosso bancario causata da scommesse sbagliate sui derivati, operazioni di assicurazione sul rischio degli investimenti mal calcolate. Lo stesso male che ha fatto affondare la Lehman, e che il Pequod della politica ha tentato inutilmente di fermare.
«PUÒ ESSERE LA PUNTA DI UN ICEBERG». «Si tratta solo di una singola operazione di una singola banca», ha spiegato a Lettera43.it l’economista Marco Vitale, «che comunque nel primo trimestre dell’anno ha guadagnato il doppio di quanto ha perso. Ma la mia preoccupazione è che sia solo la punta di un iceberg».
DOMANDA. Insomma, dal 2008 pare che nulla sia cambiato.
RISPOSTA. No, i padroni dell’economia sono sempre gli stessi. La casta feudale dei grandi manager, dei banchieri e dei petrolieri. E non mi stupisce...
D. I governi dopo il crack Lehman Brothers hanno tentato di mettere un freno alle attività speculative delle banche. Dove hanno fallito?
R. I governi, e quello americano in testa, sono stati vittime del ricatto too big to fail. Hanno messo mano alle proprie risorse, che sono quelle dei contribuenti, per salvare il sistema e i suoi killer, rendendo le banche ancora più potenti.
D. Poi però è esplosa la crisi del debito.
R. Sì. E oggi quelle risorse i governi non le hanno più. Tutti gli Stati sono indebitati, dall’America alla Germania.
D. E qual è lo stato di salute delle banche?
R. Le banche d’affari continuano indisturbate a cercare profitti con operazioni di finanza spericolata. Hanno un’autonomia incontrastata e continuano a essere guidate da persone motivate ad agire così.
D. Manager che tra l'altro hanno continuato a godere di stipendi e bonus milionari.
R. È sufficiente ricordare che Bruno Michel Iksil, il capo della Balena bianca, guadagnava 100 milioni di dollari l’anno. E veniva pagato per fare esattamente quello che ha fatto.
D. L’amministratore delegato di Jp Morgan, Jamie Dimon, si è però giustificato dicendo che se loro sono stati stupidi questo non vuol dire che lo siano tutti.
R. Una frase che allarma più delle perdite. Se la principale banca di investimenti al mondo per asset non è stata in grado di scegliere come capo di una divisione di importanza cruciale una persona valida, figuriamoci le altre…
D. Quindi di chi è la responsabilità?
R. La verità è che l’hedging è fatto di operazioni troppo rischiose per non essere regolate. Bisognava abolirle. È questo il fallimento di Obama.
D. Un Achab poco coraggioso…
R. Non ha saputo dare le risposte che servivano. Non ha impresso la svolta necessaria per impedire che si ripetessero gli errori che hanno portato al fallimento della Lehman. Questa è solo una conferma di quello che dico da anni: il sistema non è cambiato, anzi.
D. Cosa succederebbe nel caso in cui la storia dovesse ripetersi?
R. È scontato che i contribuenti non possono più coprire le perdite delle banche e non c’è molto spazio per possibili alternative. Nel caso in cui le banche dovessero ripiombare nelle difficoltà del dopo Lehman, eventualità che ritengo piuttosto probabile, o si fa crollare tutto il sistema, o si nazionalizzano gli istituti di credito.
Venerdì, 11 Maggio 2012 

Fonte: lettera43.itPublished by: http://cuba-italia.blogspot.com

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