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Jung

Creato il 26 agosto 2011 da Patrizia Poli @tartina

In “Ricordi, sogni e riflessioni” Carl Gustav Jung afferma che

“l’anima stabilisce il rapporto con l’inconscio.  In un certo senso questo è anche un rapporto con la collettività dei morti, perché l’inconscio corrisponde alla mitica terra dei morti, la terra degli antenati.  Se perciò uno ha la visione dell’anima che evade, ciò significa che essa si è ritirata nell’inconscio, o nella terra dei morti. Ciò produce una misteriosa animazione, e dà forma visibile alle tracce ancestrali, ai contenuti collettivi dell’inconscio, come un medium, rende possibile ai morti di manifestarsi.” 

Ed ancora

“Grande è la responsabilità umana verso le immagini dell’inconscio.  Sbagliare a capirle (…) significa privare l’esistenza della sua interezza, essere condannati ad una vita penosamente frammentaria.”

“Non si può andare al di là del centro.  Il centro è la meta, e tutto si dirige verso il centro.”

L’inconscio è un processo.  La relazione dell’io con i contenuti dell’inconscio trasforma la psiche.  Negli individui questa trasformazione  può essere seguita nei sogni e nella fantasia, nella vita collettiva, invece, ha lasciato le sue sedimentazioni nei vari sistemi religiosi e nell’evolversi dei loro simboli.

“Il mito è lo stadio intermedio inevitabile tra l’inconscio e la conoscenza cosciente”.


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