Toccare Jurassic Park è, da sempre un rischio. Basti pensare che lo stesso Steven Spielberg, sull'onda dell'entusiasmo per l'enormità realizzata con il primo capitolo, non riuscì a ripetersi con Il Mondo Perduto, secondo episodio di una trilogia che conobbe il definitivo tracollo con il terzo, improponibile capitolo Jurassic Park III firmato Joe Johnston. Da allora sono passati 14 anni, e ritenta la fortuna, rivelandosi, a conti fatti, una sorpresa.
Il parco su Isla Nublar, tanto agognato da John Hammond, è finalmente aperto: un enorme distesa dove milioni di persone passeggiano serene, godendosi i dinosauri in sicurezza, in un vero e proprio zoo popolato da creature preistoriche. Gli scienziati, però, stanno per lanciare una nuova attrazione, un dinosauro geneticamente modificato, l'Indominus Rex, che possa attirare nuovi visitatori, ma nulla va per il verso giusto.
A giudicare dal trailer, Jurassic World si preannunciava come uno dei film peggiori dell'anno, un ridicolo tentativo di portare nuova linfa ad una trilogia cui Johnston aveva dato il definitivo colpo di grazia nel 2001. E invece Colin Trevorrow riesce nell'impresa di dare vita ad un blockbuster più che apprezzabile, a patto che si accettino immediatamente le regole del gioco. Se dopo pochi minuti il tema musicale di John Williams riporta indietro nel tempo i fortunati che hanno potuto ammirare il capolavoro di Steven Spielberg, presto ci si renderà conto che non sarà l'unico omaggio presente in una pellicola, che a tratti assume tinte nostalgiche, offrendo anche una riflessione sul rapporto tra passato e presente - con tanto di scontro finale simbolico tra i due mondi -, tra tecnologia e tradizione, con quella scritta Imax che sembra solo un dettaglio, ma è quanto mai significativa.
Sicuramente siamo anni luce dal film del 1993, ma il prodotto di Trevorrow può ambire al 2° posto tra i 4 film, grazie ad effetti visivi in grado - per qualche momento - di regalare ancora vera meraviglia, con sequenze di azione e tensione ben strutturate e un buon ritmo. Il tutto a fronte di una sceneggiatura semplice, che oltre alla riflessione citata, ripropone tematiche affrontate già in passato ma ancora attuali. Chris Pratt, dopo essere stato Star-Lord di Guardiani della Galassia, si ripete con un'altra prova funzionale, risultando protagonista apprezzabile e carismatico, mentre Bryce Dallas Howard desta qualche perplessità in più. Le porte del parco sono aperte, entrate pure e non temete: se non cercate Jurassic Park a tutti i costi non resterete delusi.
Voto: 2,5/4
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Snake