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Juventus vs Milan. La geometria delle emozioni.

Creato il 06 marzo 2011 da Calciosofia
Juventus e Milan hanno dedicato il loro incontro-scontro a Spinoza e alla sua geometria delle emozioni che è nello stesso tempo l'analisi della schiavitù e della libertà umane giacché considera la potenza delle emozioni sull'uomo calciatore e la potenza dell'uomo calciatore sulle emozioni.
Tale analisi è fondata su pochi principi di cui il fondamentale è che ogni cosa tende a perseverare nel proprio essere ( la Juve che vuole a tutti costi continuare ad essere la grande Juve. Il Milan che inebriato dalla vetta vuole restarci e tenere a distanza di sicurezza l'Inter) e questo sforzo di autoconservazione costituisce l'essenza attuale della cosa stessa.
Quando questo sforzo si riferisce alla mente sola si chiama volontà, quando si riferisce insieme alla mente e al corpo si chiama appetito. L'appetito è l'essenza stessa del calciatore dalla cui natura derivano necessariamente tutte quelle azioni che servono alla sua conservazione e che perciò sono dall'appetito stesso determinate.
Quando l'appetito è consapevole di sé si chiama cupidità. Da ciò deriva, secondo Spinoza che il calciatore non si propone, vuole, desidera o brama una cosa perché la crede buona ( per esempio salvare Del Neri tanto contestato), ma al contrario giudica buona una cosa perché se la propone, la vuole, la desidera, la brama. ( Dunque i giocatori della Juve non se la sono proposta: A meno che la cosa considerata veramente buona sia stata quella di non dare una mano all'odiata Inter). Da questo istinto derivano le emozioni fondamentali.
Per emozione s'intende, secondo Spinoza la passività della mente, passività che consiste nell'inadeguatezza e confusione delle idee.
La gioia è l'emozione connessa alla conservazione e al perfezionamento del proprio essere. ( Basta chiede a Gattuso il cui tiro stortignotto fa vincere la partita al Milan).
La tristezza è l'emozione connessa a una diminuizione del proprio essere. (Basta chiedere ai tifosi della Juve).

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