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Karawan Fest - Il sorriso del cinema migrante

Creato il 24 novembre 2015 da Eva Gatti @avadesordre
K_locandina2015

Il quartiere Torpignattara di Roma ospiterà, dal 27 al 29 novembre 2015, la quarta edizione di Karawan Fest, il primo (e unico) festival di cinema che affronta i temi della convivenza, dell’identità, dell’incontro tra culture in tono programmaticamente non drammatico, partendo dalla convinzione che il sorriso sia il terreno d'incontro naturale fra le diverse culture del mondo, il “luogo” ideale in cui scompaiono le differenze e ci si riscopre umani.
Proiezioni di lungometraggi, cortometraggi, una mostra fotografica, un concerto e un incontro pubblico animeranno la tre giorni del festival, diretto da Carla Ottoni, Alessandro Zoppo e Claudio Gnessi, con un programma speciale che prevede un focus dedicato al cinema di India e Bangladesh, le cui comunità sono tra le più numerose a Tor Pignattara.
Un’esplosione di colori, suoni e danze investirà il popolare e multietnico quartiere, dove il progetto è nato e continua a svolgersi, per proporre un modello di convivenza basato sul piacere della scoperta e della partecipazione e offrire un nuovo punto di vista su Paesi poco conosciuti, o rappresentati attraverso stereotipi e cliché, che non rendono giustizia a cinematografie incredibilmente intense, colorate e vitali.
Il programma di venerdì 27 novembre prevede alle ore 19,30 l’inaugurazione della mostra fotografica Sonny Story, di Marcello Scopelliti: la vita di uno dei tanti ragazzi indiani della Pianura Pontina, un appassionante viaggio fotografico tra il Punjab e l'Italia.
A seguire, il meglio della produzione indiana, con due commedie, Aiyyaa, di Sachin Kundalkar, film pieno di umorismo, energia e passione, che esplora il tema del desiderio femminile al ritmo travolgente delle danze bollywoodiane; segue Sulemani Keeda, diretto da Amit V Masurkar, eletto miglior film indipendente indiano del 2014, una spassosa slacker comedy che prende in giro miti e riti di Bollywood attraverso la storia di una scombinata coppia di sceneggiatori.
Sabato 28 novembre alle ore 19:00, concerto dei Moon Stars Studio, formazione di giovani musicisti di origine bengalese, con l’accento romano e il cuore a Dhaka. si continua con il lungometraggio bengalese Television, di Mostofa Sarwar Farooki, astro nascente del cinema del sud-est asiatico, che racconta la reazione degli abitanti di una cittadina al divieto di ogni forma di immagine e di immaginazione in quanto potenzialmente pericolosi; poi la commedia romantica Dum Laga Ke Haisha, di Sharat Katariya, la storia di una coppia di giovani alle prese con la tradizione, i sentimenti e il desiderio di realizzare le proprie aspirazioni.
Il festival si conclude domenica 29 con una selezione di cortometraggi di animazione dalla Siria, seguita da un incontro con artisti, registi, giornalisti ed esperti del settore (da Raffella Cosentino a Carolina Popolani, da Leonardo De Franceschi, a Khalid Chaouki, ma anche Celeste Costantino e Giulia Pietroletti) e la proiezione, in chiusura, di Andalousie Mon Amour, commedia satirica marocchina diretta da Mohamed Nadif sull'immigrazione clandestina, un omaggio a tutti gli harragas che partono con il sogno dell'Europa.
Karawan Fest è un progetto sul recupero degli spazi per restituire al quartiere di Tor Pignattara il cinema di cui è orfano da oltre 30 anni. Dal 2012, schermo e proiettore in spalla, gli organizzatori trasformano spazi abbandonati e in disuso in luoghi in cui le persone possano re-incontrarsi e godere del rito collettivo dello schermo cinematografico illuminato. Tra scorribande e improvvisazioni per i vari angoli del quartiere sono stati realizzati diversi eventi, incluso l’omaggio a Claudio Caligari a pochi giorni dalla sua scomparsa, con la proiezione del cult Amore tossico al Parco Giordano Sangalli cui hanno partecipato centinaia di persone.

Tutte le informazioni dell'evento sul sito
www.karawanfest.it
[email protected]

Ufficio stampa
Carlo Dutto


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