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Kate Winslet Day - Creature del cielo (1994)

Creato il 05 ottobre 2013 da Babol81
Kate Winslet Day - Creature del cielo (1994)
Oggi è il Jean Claude Van Damme Day. Cioè, avrebbe dovuto esserlo e invece stiamo festeggiando il Kate Winslet Day. Non che mi dispiaccia la Kate come attrice, per carità, è una delle migliori in circolazione, ma da qui a dire che è una delle mie preferite ne passa (la verità è che non le ho mai perdonato Titanic ecco, l’ho detto). Comunque, il Day è stata la scusa, oltre che per festeggiare l’ex pagnottosa miss Winslet, che oggi compie 38 anni, anche per guardare un film che puntavo da tempo, ovvero Creature del cielo (Heavenly Creatures), diretto nel 1994 dal regista Peter Jackson.
Kate Winslet Day - Creature del cielo (1994)
Trama: il film romanza la vera storia di Pauline Parker e Juliet Hulme, due adolescenti legate da un’amicizia talmente forte e totale da portarle a crearsi un mondo tutto loro, che proteggeranno fino alle estreme conseguenze.  
Kate Winslet Day - Creature del cielo (1994)
Creature del cielo è il primo film che vede protagonista la giovane Kate Winslet, all’epoca diciannovenne sebbene interpretasse una quindicenne, l’intelligente e affascinante Juliet o Deborah, come comincerà a chiamarla Pauline. Il personaggio della Winslet ci viene descritto da Peter Jackson come un raggio di sole nella monotona e solitaria vita della proletaria Pauline, una principessa inglese coccolata e viziata dai genitori, ricca non solo in senso economico ma anche dotata di cultura ed incredibili capacità artistiche che spaziano dall’arte alla scrittura. Il modo in cui la Winslet entra in scena, presentandosi con un impeccabile quanto saputello accento inglese e correggendo l’insegnante di francese, è abbastanza memorabile e cattura subito sia lo spettatore che Pauline, favorendo l'immedesimazione con la discutibile protagonista. Mano a mano che la pellicola prosegue, però, ci accorgiamo di quanto Juliet, per quanto ricca, colta e affascinante, sia soprattutto cagionevole di salute, fragile, insicura ed emotivamente instabile, in grado di passare da momenti di estrema euforia ad altri di incredibile prostrazione che la giovane amica e compagna Pauline non sarà in grado di affrontare, riuscendo solo a fomentarli. L’interpretazione della Winslet è effettivamente straziante a tratti, spesso supera in qualità quella della co-protagonista e rende difficile per lo spettatore distaccarsi completamente dall’empatia che viene a crearsi verso questa ragazzina pazza e contemporaneamente innocente, un’autoproclamatasi “heavenly creature” troppo debole per vivere in una realtà priva della perfezione e del glam che le due amiche sognano.
Kate Winslet Day - Creature del cielo (1994)
E ora, due parole anche per Creature del cielo nel suo insieme. Jackson, aiutato dalla moglie Fran Walsh, riesce a prendere una tragica storia di cronaca e a trasformarla nella favola nera di due adolescenti allo sbando, immergendo gli spettatori in un mondo fantastico e vintage, scandito dalle note delle canzoni del tenore Mario Lanza, l'idolo delle due ragazze (in netto contrasto con Orson Welles, visto come un uomo nero terribile e allo stesso tempo sexy). La realtà insoddisfacente lascia spesso il posto al regno immaginario di Borovnia, dove Juliet è la principessa Deborah e Pauline è dapprima il principe Charles e poi la bella zingara Gina, un mondo popolato da semoventi statuette di argilla a grandezza naturale perfettamente animate dalla WETA; tutto ciò che le protagoniste vivono nella realtà viene romanzato in questo mondo fantastico dove, di fatto, vengono annullate le delusioni sentmentali, legittimate le loro pulsioni omosessuali e anche quelle omicide, incarnate dalla terribile figura di Diello, figlio adolescente dei regnanti. Jackson mette al servizio di Creature del cielo la sua esperienza di regista horror/fantasy, riuscendo nell'intento di mescolare commedia e tragedia, fantasia e realtà in maniera completamente inedita e, soprattutto, molto disturbante. Per buona parte del film, infatti, i toni sono quelli del romanzo di formazione e della favola ma verso il finale, subdolamente, l'atmosfera diventa assai simile a quella di un horror, il punto di vista della madre di Pauline viene fatto percepire maggiormente e, di conseguenza, lo spettatore comincia a ricordare qual è il fulcro da cui è partita la vicenda di Creature del cielo... ma lo stesso non può smettere di provare pena per le due protagoniste, come dimostra lo straziante finale che mi ha lasciata in lacrime, sconfitta. E pensare che, fino a quel momento, Jackson era stato il regista splatter-demenziale per eccellenza. Alla faccia dello schiaffo morale, eh! Se non lo avete mai visto, dunque, recuperate Creature del cielo e continuate a festeggiare il Kate Winslet Day con...
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