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Kingsman (The Secret Service) – La recensione

Creato il 24 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
La frase chiave del film: “Your father saved my life” – “Tuo padre mi ha salvato la vita”La Trama: Harry Hart (Colin Firth) è l’agente veterano di un’organizzazione indipendente d’intelligence internazionale chiamata “Kingsman”, che opera ai più alti livelli di spionaggio. Impeccabile e imperturbabile, nel suo spiccato aplomb British, Harry è una glaciale e spietata macchina da guerra. In una missione ad alto rischio, un suo compagno di spedizione gli salva la vita; un sacrificio in pieno spirito Kingsman, che mette al riparo il gruppo e l’operazione. A Harry toccherà il compito di comunicare la brutta notizia alla famiglia; alla moglie e al piccolo figlio Gary “Eggsy” (Taron Eggerton). Senza la guida di un padre, Eggsy crescerà in un ambiente ostile e di malviventi. Intanto l’organizzazione è alla ricerca di un nuovo agente segreto da formare e inserire al più presto nella squadra. Harry propone come recluta Eggsy. Il ragazzo, superate le iniziali titubanze, decide di prendere parte, insieme ad altri aspiranti spie, al durissimo e competitivo programma di addestramento. Dando prova di grande coraggio e sagacia Eggsy supererà tante difficili prove, eccetto l’ultima, quella determinante per diventare un agente Kingsman; ma non è tutto perduto. Intanto si fa strada una minaccia mondiale. Il contorto genio tecnologico Richard Valentine (Samuel L. Jackson), affiancato nel suo progetto criminale dalla bellissima Gazelle, le cui gambe bioniche sono un’arma letale, fa incetta di adepti per portare a termine la sua cospirazione: distruggere l’umanità. Il suo slogan “Free call, free internet, forever”, è un richiamo irresistibile. Ma una giovane spia è sulle sue tracce ed è un vero Kingsman.La recensione: La nuova pellicola del regista inglese Matthew Vaughn, “Kingsman – The Secret Service”, trasposizione cinematografica della miniserie di fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons (The Secret Service del 2012), è un omaggio alla migliore tradizione dei British spy movie. ll film mutua solo una parte dello spy comic book, mantenendone prevalentemente il concetto di base della trama; per il resto nel suo racconto Vaughn arricchisce i suoi personaggi di nuova connotazione e caratteristica. Zio Jack, del fumetto di Millar, infatti sarà Harry Hart, l’agente segreto veterano, elegante e spietato, modellato in stile 007, e la giovane recluta non sarà più suo nipote ma il figlio di un ex agente morto in missione. Kingsman, che a tratti si muove sul filo della parodia del film di James Bond, è una pellicola meravigliosamente assurda, molto irregolare e complessa, che al contempo coinvolge il pubblico sia con risate che sgomento. L’abilità del regista spicca maggiormente nella costruzione delle scene più violente, inquietanti ed estreme in linea splatter ma in modo non convenzionale. Permane come leitmotiv la visione simbolica totally British, in una descrizione scrupolosa, quasi maniacale, dell’ambientazione, dei costumi. La bravura e l’elegante interpretazione di Colin Firth, inoltre, determinano la caratura della pellicola. L’attore inglese conferisce al suo Harry l’essenza dell’impeccabile British man, arricchendolo d’irresistibile fascino. Impreziosiscono il cast attori dal calibro di Michael Caine, Samuel L. Jackson, Mark Hamill e Mark Stron.
Al cinema dal 25 Febbraio 2015.Voto: 4/5.Da Londra, Katya Marletta per Oggialcinema Kingsman (The Secret Service) – La recensione ultima modifica: 2015-02-24T15:10:17+00:00 da Redazione OAC

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