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Klay Thompson: top of the World (Cup)

Creato il 24 settembre 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

La FIBA World Cup 2014 ha trasformato la selva di punti interrogativi che ha oscurato l’estate di USA Basketball in un florilegio di sorprese. Le giovani stelle di Mike Krzyzewski hanno incantato le platee spagnole con la pallacanestro esplosiva e travolgente della sua New Wave: Kyrie Irving, James Harden, Kenneth Faried e Anthony Davis hanno stregato il pubblico e hanno conquistato le prime pagine dei media di tutto il mondo, ma gli addetti ai lavori hanno osservato con attenzione le dinamiche meno appariscenti che hanno favorito il trionfo di Team USA. Mentre le movenze spettacolari degli alfieri più famosi incendiavano le folle festanti, un mite figlio d’arte nato a Los Angeles e diventato uomo nella Baia di Oakland ha catalizzato gli sguardi e gli interessi dei palati fini con le sue giocate essenziali e la sua sconfinata devozione alla palla a spicchi: l’armoniosa completezza di Klay Thompson ha stregato migliaia di appassionati e ha suscitato approvazioni convinte in tutti gli Stati Uniti.

Il Mondiale iberico ha consacrato il talento di uno degli esterni più intriganti dell’NBA e ha regalato ai Golden State Warriors un’autentica stella: un finale discreto, per un’estate che era iniziata in una tempesta di dubbi…

I DOLORI DI GIUGNO: DO YOU STILL LOVE ME? – Klay Thompson inizia le vacanze sotto una luna piuttosto storta. Pochi giorni dopo la fatale Gara 7 di Los Angeles, la dirigenza dei Golden State Warriors giubila Mark Jackson: il mentore degli Splash Brothers si ritrova lontano dall’ambizioso progetto della Baia e le sue meravigliose creature cestistiche si sentono smarrite. Stephen Curry ringrazia l’uomo che lo ha reso grande e gli Splash Brothers attendono con ansia gli sviluppi di una storia che sembra sbagliata. Le cassandre dell’Ovest cantano gli oscuri presagi di un futuro incerto, ma dimenticano di fare i conti con la fame di vittorie di Joe Lacob: il presidente offre la panchina a Steve Kerr e si mette al lavoro per offrire all’ex-fromboliere di Bulls e Spurs un roster ancora più competitivo. Sulla sua scrivania campeggia un dossier affascinante. L’intestazione non lascia spazio ai dubbi: Kevin Love. Il richiamo della più formidabile macchina di statistiche della Lega riecheggia maestoso sotto la volta dell’Oracle Arena, ma i Minnesota Timberwolves non sono disposti a cedere il loro asso in cambio di un pugno di mosche. Le contropartite innescano dilemmi spinosi: Harrison Barnes? David Lee? Entrambi? Nessuno dei due, se Klay Thompson non imbocca la via delle Twin Cities? I rumors si spargono e il figlio di Mychal non sa cosa pensare: la mente lo spinge ad accettare il suo destino, ma il suo cuore lo trattiene sulla Baia. Incrocia le dita e spende parole importanti per i Golden State Warriors, poi si mette al lavoro: USA Basketball e un sogno d’infanzia lo attendono dietro le curve più insidiose dell’estate.

TRUE WARRIOR – LeBron James lascia South Beach per tornare a casa e il mercato si accende: le dichiarazioni d’amore del Prescelto orientano la bussola di Kevin Love verso il North-East Ohio e i Cleveland Cavaliers mettono in piedi la trade più intrigante degli ultimi anni. Golden State abbandona la pista e conferma la fiducia ai suoi ragazzi: Klay Thompson e il suo agente Bill Duffy non dimenticano la festa del Draft 2011 e lo scambio che ha spedito a Milwaukee Monta Ellis per lasciare spazio al futuro. Il prodotto di Washington State sta per entrare nell’ultimo anno del rookie contract, ma il suo animo s’immerge nel sole della Baia e i suoi occhi sono fissi sulla bandiera a stelle e strisce: la FIBA World Cup è una speranza che può diventare opportunità. I sogni d’oro rendono grandi gli atleti.

What an amazing opportunity to wear USA across my chest against some of the best in the world! So thankful for this opportunity

— klay thompson (@KlayThompson) August 1, 2014

UN MONDIALE DA URLO – Defezioni e infortuni, rinunce e rilanci, gioventù e squilibri. Team USA conclude il training camp estivo in una selva di dubbi: molti addetti ai lavori ritengono che la Spagna sia nettamente superiore ai detentori del trofeo, ma il gruppo di Mike Krzyzewski non abbandona mai l’umile rotta della progressività. James Harden e Kyrie Irving si prendono le chiavi della fantasia, Anthony Davis e Kenneth Faried chiamano gli obiettivi dei fotografi e Klay Thompson cuce il gioco con l’essenziale versatilità della sua devozione: attacca con la lucida semplicità dei fondamentali e riempie lo spirito puntuale della tecnica con la voglia innata dei difensori di razza. Colpisce e contiene, segna e recupera, disegna gioco e stoppa; non esce mai dallo spartito, ma le sue note corali esaltano la fantasia dei jazzisti. Stephen Curry sputa il paradenti e fa roteare l’asciugamano ogni volta che il suo Splash Brother esalta i gusti raffinati degli addetti ai lavori; il feeling che unisce la coppia più entusiasmante dei perimetri americani non si spegne mai. La Spagna esce ai Quarti e Team USA spazza via tutte le sue avversarie: Klay Thompson morde la medaglia d’oro e ricomincia a sognare la festa più bella del basket a stelle e strisce. La stagione si avvicina: il lavoro continua!

#Spain2014 Gold Medalist @KlayThompson! pic.twitter.com/GpTNCC2R2m

— USA Basketball (@usabasketball) September 14, 2014

TOP OF THE WORLD? – Bill Duffy si gode uno dei momenti più divertenti del suo settembre: i ragazzi di Coach K hanno appena strapazzato la Serbia e uno dei suoi migliori assistiti degli ultimi anni ha sfoderato un repertorio tecnico straordinario. L’agente immagina l’ufficio di Joe Lacob e affila le armi della dialettica: Klay Thompson sta per tornare a Oakland e il suo contratto si avvicina alla scadenza; se non raggiungerà un accordo entro il 31 ottobre,  a giugno sarà restricted free agent. Il ragazzo non pensa ad altri lidi, ma le sue prestazioni iberiche stuzzicano parecchi interessi. Bill capta i segnali esterni e si lascia sfuggire una dichiarazione importante:

Non voglio che Kobe Bryant si risenta di questo, ma c’è un po’ d’incertezza sul suo livello attuale poiché gli infortuni lo hanno limitato a sole sei partite l’anno passato. Io penso che Klay Thompson, ora come ora, sia la migliore two-way guard in assoluto. Penso che sia chiaro, se si guarda la mole del suo lavoro e se si analizza quello che è riuscito a fare l’anno passato quando ha marcato le <="" con="">“.

Affermazioni ardite o sapienti mosse di condizionamento psicologico? La ricerca di un contratto pesante influenza le parole dei protagonisti e accende i toni per intavolare trattative vantaggiose, ma i verdetti dei campi d’Europa e d’America aprono prospettive tecniche piuttosto intriganti: Klay Thompson è una delle guardie più forti del mondo e la sua completezza apollinea si sposa perfettamente con il genio assoluto di Stephen Curry. I tifosi dei Golden State Warriors si godono gli Splash Brothers e tifano per il rinnovo del figlio di Mychal: il ragazzo sogna e lavora. Step by step, Klay-by-Steph; e se dopo l’oro mondiale arrivasse un’altra consacrazione?


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