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Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

Creato il 21 aprile 2014 da Italianoabangkok @BeingAndrea
  • Ma voi ve lo ricordate che effetto vi fece tuffarvi in mare la prima volta? L’acqua salata che vi bagna le labbra, gli occhi che bruciano e la pelle che asciugandosi al sole fa provare uno strano formicolio?

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    Non potevo tirarmi indietro. Sapevo che, nonostante non me l’avrebbero mai chiesto direttamente, dentro di loro speravano che avrei mantenuto la promessa di portarli al mare, che alla fine la parola data tanti mesi fa l’avrei mantenuta. Fino all’ultimo momento non gli ho detto niente. Ed eccoci qui a Koh Si Chang: non sarà stato il mare più bello del mondo ma di certo Art, Aom e Arm non lo scorderanno facilmente!

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    Per questi 3 adolescenti è stata la vacanza nella vacanza, il viaggio con la V maiuscola. Pensavano che avremmo fatto un’escursione, un semplice “andata e ritorno" in giornata e invece per la prima volta hanno dormito in un hotel, mangiato in riva al mare, giocato sul bagnasciuga e passeggiato con il rumore delle onde a fare da colonna sonora al loro camminare.

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    A stento ho trattenuto le lacrime quando Art è riemerso dall’acqua e ha iniziato a saltellare su e giù con la faccia fra il disgustato e il sorpreso. E’ corso indietro per assicurarsi che anche il cugino e il fratello entrassero in fretta in quell’acqua dal sapore così strano: che fosse salata lo sapeva, c’è scritto sui libri e gli era stato detto così tante volte che oramai lo dava per scontato. Quello che non sapeva era la reazione che avrebbe avuto quando quell’acqua gli fosse finita in bocca e salita su per il naso. Per un attimo ho temuto che la sua corsa verso la spiaggia fosse una fuga. L’ho visto trascinare il cugino per un braccio e ho così capito che quello non era altro che entusiasmo.

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    Per 3 giorni siamo andati in giro per l’isola con il sorriso stampato in faccia. Strano vedere persone apparentemente senza nulla in comune condividere tanta gioia. Nessuno ha avuto bisogno di chiedere nulla, nessuno ha dovuto imporre nulla. Tutto è venuto spontaneo: svegliarsi presto per fare colazione tutti insieme, programmare la giornata, scegliere cosa mangiare a pranzo e dove trascorrere il pomeriggio, passeggiare sopra le onde al tramonto e arrampicarsi in cima alla collina per pregare un Dio che ha tanti nomi e mille sembianze ma è, per chi ci crede, uno solo. Abbiamo condiviso, ecco cosa abbiamo fatto a Koh Si Chang!

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    Nessuno di noi è facoltoso ma di certo da questo viaggio siamo tornati arricchiti!
    Non poche le difficoltà, certo. Solitamente è più facile arrendersi che cercare di superarle, diamo la colpa alle diversità culturali, alle incomprensioni linguistiche, alle differenze generazionali e tanti altri motivi. Se da un lato è vero che ci sono stati problemi effettivi dall’altro lato è vero anche che tutto si supera quando c’è la volontà di farlo. E noi l’abbiamo scoperto nel modo migliore, senza fatica e senza sacrifici, con tante risate.

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    La scoperta però non è solo gioia ma è anche dolore. Il dolore fisico dei piedi pieni di graffi dopo aver camminato sulle rocce ricoperte di molluschi dai gusci taglienti. Il dolore che non passa con una pasticca quando ti fermi a pensare a quanti ragazzi ci sono al mondo che di tutto questo non godranno mai, che non potranno mai dire d’aver visto il sole tuffarsi nell’oceano e la luna rendere argentea l’acqua sulla quale si specchia. Il dolore di un salto riuscito male o dell’incontro troppo ravvicinato con le spine di una pianta dai fiori profumatissimi.
    Il dolore di realizzare all’improvviso che nel quotidiano perdiamo di vista le priorità che contano davvero. Il dolore di guardare i loro occhi costretti a salutare un mare che per 3 giorni ci ha regalato momenti così belli.

    Koh Si Chang, l'isola delle scoperte

    E poi guardateci qui. Vi pare che sia il dolore che ci siamo riportati a Bangkok? Siamo tornati a casa con tante promesse questa volta non dette. Non ce n’è stato bisogno. Un progetto e la voglia di giocare ancora perché non è l’età anagrafica che ci rende adulti o bambini ma il modo con cui riusciamo a guardare il mondo e chi ci è accanto….e se continua così noi 6 vecchi non ci diventeremo mai!

    La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera.
    Kahlil Gibran

    Posted 2 days ago

    Tags: koh si chang, koh sichang, viaggio, viaggi, viaggiare, bambini, pensieri,


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