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Kovacic: ”Ho detto subito si all’Inter, JJ puo’ diventare un campione, Brozo e Handanovic e la 10 dico che..”

Creato il 06 marzo 2015 da Alex80

Kovacic: ”Ho detto subito si all’Inter, JJ puo’ diventare un campione, Brozo e Handanovic e la 10 dico che..”

Nella puntata Inter Nos, in onda su Inter Channel, il protagonista di giornata e’ stato Mateo Kovacic che ha risposto alle domande dei tifosi attraverso  l’hashtag #askKovacic. 

Io e Icardi idoli?

Possiamo sbagliare anche noi, anzi sbagliamo spesso più degli altri perché siamo giovani. Ancora non c’è tanta pressione perché siamo giovani ma col tempo dobbiamo iniziare a vincere qualcosa perché se rimaniamo giovani ma non vinciamo niente non conta”

Obiettivi?

Dobbiamo iniziare a vincere qualcosa.

Consigli a giovani calciatori?

Una volta mi hanno detto di consegnare dei premi a dei giocatori e di dare dei consigli, poi mi sono trovato persone di 30, 40, 50 anni. Ho detto di lavorare duro. Cosa avrei potuto dire? I giovani devono divertirsi e non giocare sotto la pressione dei genitori, i bambini sono diventati oggetti per fare soldi, tutti guardano questo aspetto, bisogna divertirsi ed essere contenti. I genitori spesso fanno pressione sui bambini, i miei genitori mi hanno detto che potevo giocare a calcio oppure andare a scuola e fare un lavoro normale.

A chi ti ispiri?

Prosinecki, ma anche Modric, è straordinario, il Real non è uguale con lui e senza di lui. Ha iniziato trequartista, ora gioca da mediano.

Cosa si prova ad essere il numero 10?

Per la gente può essere un peso, visto chi l’ha indossato all’Inter. Ma per me no, è un numero come un altro, fa piacere comunque. Sono i giornalisti, la gente a dire che può essere un peso.

Gol contro la Lazio?

Ho tirato e l’ho vista dentro. Peccato poi non aver vinto. La dedica era per i miei amici. E’ arrivata bene la palla e ho tirato. A volte prendi l’incrocio, a volte il terzo anello. Guarin ha un tiro incredibile, lui e Podolski hanno i tiri più forti, potenti e precisi. Spesso Guarin non aveva nemmeno fortuna, ora ha trovato continuità e sta facendo benissimo.

Cosa ti ha detto Stramaccioni per scegliere l’Inter? O è stato Ausilio?

Nessuno. E’ arrivata un’offerta poche ore prima della chiusura del mercato, io ho detto subito sì, l’Inter è un grande club, Stankovic mi aiutava tanto, teneva tanto a me. Non ci sono parole per lui. Lui per me è sempre disponibile e anche io pe rlui.

Quanto tempo dedichi ai tiri in porta?

Tanto. Sono giovane e posso imparare ancora tanto. Anche la mia fidanzata mi dice di tirare, cerco sempre di passare io.

Videogames?

Gioco a Fifa 15, gioco con Brozovic. Ultimamente sto perdendo tanto.

Rapporto con Zanetti? Emularlo in qualcosa?

Lo chiamo ancora ‘Capitano’. Per lui non ci sono parole, ha fatto la storia. Il numero 4 non può prenderlo più nessuno, era suo, non si deve toccare. Esempio in campo e fuori, se potessi prenderei tutto di lui. A 40 anni correva tanto, tanti giocatori a 35 anni non sono a un grande livello, lui a 36 ha vinto la Champions. Avevo un buon rapporto, mi ha aiutato tanto e ci sentiamo ancora, mi manda messaggi quando segno, fa molto piacere.

Fenomeno?

Non mi sento un fenomeno, lavoriamo ogni giorno, non mi dà pressione comuqnue, il calcio è felicità, io mi diverto. A volte perdo la palla, ma sono cose che si imparano crescendo, con gli anni.

Boban?

Più Prosinecki. Non mi piace fare paragoni, perché ogni giocatore ha le sue doti. Ora non ci sono più tanti trequartisti buoni.

Qual è il tuo ruolo?

Giocavo dietro le punte da piccolo, alla Dinamo Zagabria giocavo come mediano, andavo a prendere la palla, non attaccavo tanto, all’Inter da regista, poi mezzala, ora il mister crede che posso dare il mio contributo davanti, sono ancora giovane, devo imparare a giocare in diverse posizioni. Sicuramente da regista ho più spazio. Con il mister sto provando tanti movimenti che prima non conoscevo e non spaevo, sono giovane, posso imparare ancora tanto.

Gol più importante?

Il primo con la Dinamo Zagabria.

Compagno più pazzo?

Credo Juan. Per me può diventare un campione, è forte fisicamente, è veloce, può diventare un campione.

Il compagno più serio?

Sicuramente Handanovic, è un uomo molto serio, ha due figli, per me è un idolo, anche durante le interviste è molto serio. Da lui si può imparare veramente tanto. E’ così in campo e fuori.

Croazia?

Mi manca la mia famiglia, mi mancano i miei amici. In Croazia forse è tutto più tranquillo. Mi mancano comunque più le persone del paese. Ci sono dei posti molto belli, ci sono tanti posti che non si conoscono nemmeno, è un bel posto d’estate soprattutto.

Brozovic?

Parla bene inglese, non ancora bene l’italiano, ma vuole imparare. Le indicazioni del mister le capisce perché sono in inglese.

Sogno da bambino?

Davanti casa mia giocavo a calcio contro tre miei amici. Credo che non avrei potuto fare nient’altro. Mia mamma a 5 anni mi ha portato ad allenarmi. Ho vissuto in Austria, poi sono tornato in Croazia. Le mie sorelle sono molto brave, ad una piace il calcio, sono contento di avere due belle sorelle. Sono geloso della più grande, ha 19 anni, non è più una bambina.

Berni?

Gli ho fatto gli auguri, è un bravo ragazzo. Bravo portiere, c’è una partita fra due giorni, staremo tranquilli, se organizzerà qualcosa andremo.

Calzettoni abbassati?

Non bado tanto a queste cose, non sono molto preciso. Polpaccio? Sì, bisogna lavorare ancora un po’ (ride, ndr).

Cosa pensi del Wolfsburg?

Ho guardato la partita con il Bayern, c’è anche il mio connazionale Perisic, ci sono tanti giocatori forti, è una squadra molto forte, sono secondi in classifica, non hanno tanta tattica, attaccano, difendono, con i tedeschi è dura giocare. Loro iniziano subito la preparazione, questa cosa li aiuta molto.

Calcio italiano?

Molto tattico. C’è molta difesa ma si arriva comunque a risultati. Nel 2006 il Mondiale. L’Inter ha vinto nel 2010 la finale di Champions, il Milan ha vinto tante Champions. Queste cose mi aiutano e sono contento di essere arrivato qui. Guardavo sempre tutti i campionati, seguivo sempre Inter, Milan e Juve. Questo è il mio lavoro. Seguo calcio tedesco, spagnolo. Mi piace imparare nuove cose.

Brozovic sorride poco…

Sono d’accordo, è così. Lo conoscevo già prima, ha delle grandi qualità, sta facendo benissimo, spero continui così. In Italia vogliono creare la concorrenza tra me e lui. Noi siamo amici, lo ho aiutato in questi primi mesi, è molto contento. Italiano? E’ difficile per lui, parliamo la nostra lingua, ma è importante imparare l’italiano, sono convinto che imparareà.

Più simpatico?

Nagatomo fa tanto ridere, è molto simpatico. E’ molto bravo.

Con chi vai più d’accordo?

Con tanti, con Brozovic, Vidic, Handanovic, Kuzmanovic, Juan Jesus che mi ha insegnato l’italiano. Vado spesso a mangiare con Dodò.

Vivi bene l’aspetto religioso nel calcio?

Nel calcio avvengono tante cose, tengo tanto a questo aspetto, sono cresciuto così, mi aiuta molto nella mia carriera e nella mia vita privata.

Tre oggetti?

Un libro, un pallone e una madonnina.

Cosa ti piace dell’Italia?

E’ un bel paese, la mia famiglia si diverte sempre, si mangia benissimo qui, faccio passeggiate vicino al Duomo e provo vari ristoranti. Dove abito io è più tranquillo, mi piace andare a prendere un caffé, fare una passeggiata.

Cantante preferito?

Mi piace un DJ, ascolto questo tipo di musica, sono andato ad un festival a Spalato. 

Hai iniziato da regista, davanti alla difesa, in Italia. Puoi fare meno dribbling lì, come Pirlo…

I giocatori come Pirlo sono pochi. Lo dite voi in Italia che non si può cercare il dribbling. Ognuno ha la propria strada, la propria crescita. 

Come è andato l’allenamento?

Stiamo preparando la partita con il Napoli, speriamo bene. Sarà una partita difficile, ma anche bella, è una partita aperta, ci aspetta una bella partita. In Italia le squadre sono molto chiuse e ci aspettano sempre dietro generalmente. 

Io talento?

Grazie. 


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