Non capita spesso l’opportunità di avere come insegnante l’ex direttore del Dipartimento di Krav Maga dell’I.D.F. (Israel Defense Forces).
“Gabriel Gabi Shai, sarà per la prima volta in Italia, per una tre giorni formativa dal 25 al 27 ottobre”, ha dichiarato orgogliosamente Bruno Garbi, responsabile tecnico nazionale AEKM, Accademia Europea Krav Maga, l’associazione sportiva organizzatrice della manifestazione e che, in Italia, rappresenta il KRAV MAGA OPERAZIONALE ( OKM ).
“Un’occasione unica! Shai vanta 25 anni di esperienza nei servizi di sicurezza israeliani. Gli ultimi 15 del suo servizio attivo li ha trascorsi come formatore all’interno dell’I.D.F.. Una volta congedato si è dedicato a diffondere l’O.K.M., in ambito civile, militare e presso enti governativi, dal Bope brasiliano, ai servizi argentini, francesi, greci e inglesi. Ci aspettiamo una grande adesione, soprattutto per l’ultima giornata aperta a tutti”.
Krav Maga, che letteralmente significa “combattimento di contatto”, è una tecnica codificata proprio per l’esercito israeliano. Nata per scopi difensivi, annovera un mix di tecniche che comprendono pugni, leve articolari, calci e proiezioni. Il krav maga punta infatti alla neutralizzazione del “nemico” prima che questi possa diventare una reale minaccia.
“Il Krav Maga non è propriamente uno sport,” ha spiegato Garbi, “a livello civile è una tecnica di autodifesa, in ambito militare si configura come un sistema di combattimento vero e proprio, dove è prevista anche una parte di attacco. E’ la disciplina che nel minore tempo offre un maggior bagaglio tecnico, anche perché a differenza di quasi tutti gli altri sistemi, lavora su pochi movimenti istintivi, che possono essere applicati in un numero molto ampio di situazioni. Non ci sono mosse legate a posizioni, esiste solo una “linea di difesa” da seguire. Ci sono quindi delle tecniche di risposta abbastanza universali e versatili, in modo che anche con poco allenamento e addestramento la vittima possa reagire nel modo migliore. Per questo è perfetta per le necessità di un civile, che non ha da dedicare troppo tempo ad allenarsi e ad addestrarsi come è richiesto dalle arti marziali tradizionali per ottenere risultati. Confrontando il Krav Maga con il jujitsu, ad esempio, ho notato che il tasso di progressione media tra allievi nelle due discipline è lontanissimo. I miglioramenti che nel jujitsu si hanno in due anni, nel Krav Maga si ottengono in qualche mese.
“E’ importante per noi che questo appuntamento abbia sede proprio a Torino, dove è nata la nostra Accademia. Significa che siamo cresciuti! Solo nel capoluogo piemontese abbiamo una decina di scuole, dove gravitano un centinaio di allievi suddivisi in corsi più o meno avanzati civili e militari e altri solo per donne. Operiamo in Piemonte, Liguria, Lombardia, Sardegna, oltre che Svizzera e Germania.” Lo stesso Garbi ha un curriculum invidiabile, ex ufficiale dell’esercito ed insegnante di arti marziali tradizionali da oltre 20 anni, si è formato in Israele, dove continua a recarsi dal 2000 per corsi di aggiornamento. Due anni fa ha addestrato i militari della Caserma Montegrappa per la preparazione alla missione di Afghanistan.
Segue il programma della manifestazione.
Venerdì 25/10/2013 ore 18/21 Gruppo Istruttori Tecnici, Linee guida della formazione OKM e schemi teorici di allenamento Sabato 26/10/2013 ore 14.30 – 18.30 Gruppo Avanzato Krav Maga Tecniche Avanzate Ottimizzazione delle tecniche di allenamento Gestione della difesa in stato di crisi o sotto stress Domenica 26/10/2013 ore 9-13 Gruppo Base e Avanzato Krav Maga tecniche di base Allenamento pronta reazione Tecniche sotto stress. Per info contattare [email protected]