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L’acqua piovana in Puglia si riutilizza

Creato il 01 marzo 2014 da Makinsud

Un altro tassello si aggiunge all’ottica della tutela ambientale avviata dalla regione Puglia: il riutilizzo obbligatorio delle acque piovane.
Il 17 dicembre 2013 veniva pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia un Regolamento per la “Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia in cui si legge che ” ha come finalità precipua la tutela ed il miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee del territorio regionale, in funzione del rispetto degli obiettivi di qualità individuati nel PTA”.
Il 15 febbraio scorso il Regolamento è entrato in vigore e nello specifico prevede il riutilizzo dell’acqua piovana che non viene assorbita dal terreno ma che scorre sulle superfici (definita con il termine tecnico di acque meteoriche di dilavamento) e delle acque di prima pioggia, termine con cui si intendono le prime acque meteoriche di dilavamento relative ad ogni evento meteorico preceduto da almeno quarantotto ore di tempo asciutto, per un’altezza di precipitazioni uniformemente distribuita. Di questo riutilizzo ne usufruiranno le necessità irrigue, domestiche e industriali a seconda delle normative vigenti, e potrà avvenire a seguito innanzitutto di adeguate analisi chimico-fisiche e biologiche, a cui seguirà la realizzazione di specifiche luoghi in cui sarà appunto destinata la raccolta delle acque, il trattamento e l’erogazione.
I nuovi edifici saranno sottoposti ad un obbligo di riutilizzo di acqua piovana, ed è attribuita alla Provincia il rilascio delle autorizzazioni, e a tal proposito si legge che “il titolare dello scarico è tenuto a richiedere all’Autorità competente l’apposita autorizzazione al fine dell’attivazione dello stesso scarico prima della realizzazione delle opere”.

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Ripensare alle modalità di riutilizzo dell’acqua piovana è uno dei fattori che può proiettare il nostro paese verso una vita e un consumo sempre più sostenibili, e questa visione si solidifica maggiormente se pensiamo che in media il consumo giornaliero di acqua potabile oscilla tra i 110 e i 200 litri a persona, un dato dunque che moltiplicato diventa quasi incredibile. Nulla di migliore quindi del suo riutilizzo, anche perché alcuni studi hanno dimostrato che se raccolta e filtrata in determinati modi, può assumere caratteristiche simili a quelle dell’acqua distillata.
Una buona gestione del riciclo dell’acqua piovana è quindi molto importante perché, tra i suoi numerosi vantaggi, riduce enormemente l’utilizzo dell’acqua potabile.

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