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L'AIDS, prima causa di morte dei preti in Africa

Creato il 08 luglio 2012 da Dragor

 Cimetière (2)________________________________________________________________________________    

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  Ce lo dicono gli stessi preti in un articolo della rivista cattolica Golias. Se la cosa vi stupisce, guardate quello che succede nel mondo intero. In tutti i continenti i preti si danno a sfrenate attività pedofile, non c’è praticamente un solo paese che sia rimasto vergine. Non li frena nemmeno il freddo, visto che sono riusciti a violentare perfino i piccoli esquimesi. Se sfogano cosí impudicamente le loro brame nei paesi ricchi dove teoricamente si esercita un certo controllo sociale, figuratevi in quelli poveri dove tradizionalmente vanno i turisti sessuali perché le occasioni sono più numerose e a buon mercato.   

   Ma i signori preti hanno fatto i conti senza l’oste: il virus HIV. Da buoni cristiani ligi agli ordini del papa, fanno sesso senza preservativo e il risultato potete vederlo nella foto qui sopra: un bel cimitero da western spaghetti davanti a una missione oggi trasformata in scuola (per fortuna, almeno serve a qualcosa). La gente del posto, il quartiere di Kucukiro a Kigali, dice che fino al 1990 nella missione c’era una quantità di preti e di seminaristi. Poi hanno cominciato a morire e si sono sepolti a vicenda finché non è rimasto più nessuno come nella Morte Rossa di Edgar Allan Poe. Poveretti, a quell’epoca non avevano ancora inventato la triterapia. Di queste missioni svuotate dall’ AIDS è piena l’Africa. Ecco che cosa succede a fare una campagna dissennata contro i preservativi, oltre a tutto raccontando che non proteggono dal virus. Un po’ la storia del suonatore suonato.  

   Anche i preti locali fanno sesso a oltranza, ma di solito preferiscono le donne. Cosi i preti ‘zungu li accusano di concubinaggio e libertinaggio. mentre i preti locali si vendicano accusandoli di sodomia, pedofilia e furto. Sí, anche di furto, perché i poveracci non vedono un ghello dei fiumi di soldi che i preti ‘zungu rubano ai poveri per versarli nelle capaci casse della chiesa di Roma. Anche se sono black vogliono la loro fetta di torta, che cos’è questo razzismo? In ogni caso l’AIDS non fa discriminazioni. Li becca tutti: pedofili, sodomiti, concubini, libertini, black, ‘zungu, basta che ci sia del buon sangue da contaminare. 

   Che spettacolo edificante! Eccola qui, la vostra chiesa africana. Si accapigliano come pescivendole, accusandosi a vicenda di sodomia, concubinaggio, pedofilia e furto quando non participano attivamente a genocidi come è accaduto in Rwanda. Perché i cittadini siano ancora disposti a mantenere questi parassiti come "principi", per usare la definizione di Golias, lo sa il cielo. Visto che non sono capaci di sbarazzarsene, dobbiamo proprio aspettare che a fare pulizia ci pensi l’AIDS?   

Dragor


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