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L’ala mobile

Creato il 24 marzo 2014 da Simo785

A cura di Marius

Troppo facile parlare del silenzio assordante che caratterizza le gare di formula 1 di quest’anno. Il presidente FIA Jean Todt ha dichiarato che verranno prese delle contro misure e si cercherá di risolvere il “problema”.

Fernando Alonso (ESP), Scuderia Ferrari

I casi son due, o si torna ai motori aspirati o si inseriscono degli amplificatori nei tubi di scappamento.

 

Le novità regolamentari introdotte in questa stagione sono diverse e molto impattanti sulla vettura, in particolare si è puntato molto sulla propulsione.

E’ rimasta in vigore invece la regola introdotta già da alcune stagioni riguardante il DRS, astruso acronimo che per il popolo è più conosciuto come “ala mobile”, cioè il sistema che consente di muovere l’alettone posteriore dell’alettone in alcuni punti prestabiliti della pista per togliere carico aerodinamico alle vetture e facilitare i sorpassi. Tale manovra è consentita a chi segue quando la vettura che precede si trova a meno di un secondo di distacco.

Di recente mi sono trovato a discutere con un amico, grande intenditore di motori da buon monzese,  contrarissimo a questa regola: è giusta o no? E’ leale o è solo un artificio per dare più spettacolarità alla gara  tuttavia falsandola?

Il duello diventa davvero impari con l’utilizzo di questo sistema?

In prima battuta è vero, chi è dietro ha il vantaggio della regola e può avvicinarsi all’avversario e sopraffarlo con maggiore facilità grazie al minor carico sul retrotreno, chi precede non ha il diritto di modificare l’assetto della propria vettura pertanto può solo lottare come nel modo più tradizionale, da vero pilota, chiudendo la traiettoria o allungando la staccata.

D’altro canto però chi viene sorpassato diventa a sua volta inseguitore e, se è tanto veloce quanto chi lo ha sopravanzato, potrà mettersi in scia e tentare di ripassarlo dopo il successivo detection point.

 

E’ così semplice la diatriba?


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