Magazine Cucina

L'albero dei taralli insidiosi...

Da Sarettam
Ho fatto i taralli, ma guardateli bene perché non li farò mai più!!!Hanno una serie di controindicazioni che non avevo preso in considerazione prima di cimentarmi.
Innanzitutto dovete sapere che sono  molto più buoni e fragranti di quelli comprati e se di quelli confezionati ne mangi mezzo sacchetto e poi un po’ a malincuore riesci a rimettere il laccetto di plastica(di quelli bianchi o verdi con all’interno il fil di ferro) alla confezione e a riporli nella dispensa, di questi home made, finchè non vedi il sacchetto vuoto, che poi andrà a finire nella pattumiera senza il relativo laccetto che verrà riciclato nel secondo cassetto della cucina insieme ad altre mille cianfrusaglie tra cui 10 apribottiglie sponsorizzati uno per colore, non riesci a smettere e tutti i tuoi buoni propositi del tipo "un altro poi smetto" oppure "un altro e poi vado a farmi una camminata a piedi(certo con un 1 grado sai com’è piacevole camminare)" vanno a farsi benedire. Quindi questi cosini da 20 gr ciascuno sono capaci di prendersi gioco del tuo self-control e a me questa sembra una cosa molto grave!!!
Questi taralli fanno venire i sensi di colpa alla gente specialmente se vengono fatti il sabato sera. Mi spiego meglio. Fuori c’era la neve, la voglia di uscire era pari a zero e quindi mi sono detta “perché non facciamo i taralli così domattina ce li spizzichiamo due in attesa del pranzo’?!?”.  In realtà quelli che abbiamo spizzicato sono stati più di due(la cavia c’ha voluto anche il Crodino da bere) e il risultato è stato: io ho pranzato con i taralli(ero piena come un uovo, tanti ne avevo mangiati) e so che anche la cavia da sua nonna ha lasciato parte della pasta a lui destinata e trattandosi di un evento più unico che raro, dovete sapere che la poverina ha creduto di aver fatto la pasta più cattiva di tutta la sua vita!!!(per colpa di questi cosini anche i rimorsi alla nonnetta sono venuti!!!).
Per finire poi l’altra controindicazione è che sono semplicissimi da fare e di conseguenza la cavia ha voluto darmi una mano!!! E dovete sapere che il soggetto mi sta facendo alterare perché non è più imbranato come gli inizi!!!Ho deciso che lui sarebbe stato l’addetto all’immersione e alla scolatura dei taralli previa cottura in forno, immaginando già i miei numerosi interventi e invece, a parte un tarallo a forma di cuore che si è rotto ma non per colpa sua, tutto è filato liscio o quasi…Alla fine infatti quando per scottare l’ultimo tarallo mi sono avvicinata alla pentola ho scoperto perché negli ultimi minuti i taralli facevano così veloci a risalire a galla…Di acqua ne era rimasta meno di un dito poichè era tutta evaporata e lui non se n'era accorto!!! A parte questo però la cavia si è rivelata un ottimo aiutante e questo non va bene perché io con chi rido in cucina se lui si mette a fare le cose per bene?!? Quindi la prossima volta dovrò farmi aiutare per qualcosa di più arduo in modo tale che la sua imbranataggine non possa essere smentita ;-).
Io quindi la ricetta ve la lascio, ma se poi vi succede come a me, non mi venite a dire che non vi avevo avvertiti!!!;-)
L'albero dei taralli insidiosi...
TARALLI ALLA PAPRIKAIngredienti per circa 35 pezzi:
  • 500 gr di farina 00
  • 130 ml di olio e.v.o
  • 12 gr di sale fino + 1 cucchiaio
  • 150 ml di vino bianco secco
  • paprika in polvere q.b. (sostituibile con rosmarino o semi di finocchio da mettere nell'impasto all'inizio del procedimento)

Procedimento Setacciare la farina su una spianatoia e formare una fontana. Versare al centro 12 gr di sale fino, l’olio e il vino.  Impastare con le mani fino ad ottenere un composto elasatico. Formare una palla e farla riposare in un recipiente comperta da un canovaccio pulito per 20 minuti. Riprendere l’impasto, suddividerlo in tanti pezzetti e facendoli rotolare sulla spianatoia infarinata, formare dei bastoncini dal diametro di circa 1 cm che andranno richiusi su se stessi schiacciando le estremità in modo che non possano riaprirsi e volendo si può dare la forma di un cuore oppure possono essere lasciati a forma di anello(io ho fatto un po’ di entrambe le forme).Portare a ebollizione una pentola con 3 litri di acqua e un cucchiaio di sale fino. Immergere i taralli nell’acqua pochi per volta e prelevarli con una schiumarola appena salgono a galla. Metterli ad asciugare su un canovaccio pulito per qualche minuto. Disporli su una teglia ricoperta di carta da forno, spolverizzarli con la paprika e cuocerli in forno caldo a 200° per circa 25 minuti. Sfornare e far raffreddare. Dice che si conservano chiusi in un sacchetto e protetti dall’aria anche venti giorni(i miei non sono durati nemmeno 24 ore).
L'albero dei taralli insidiosi...
L'albero dei taralli insidiosi...
Vi piace come li ho sistemati in questo simpatico alberello molto design firmato Mebel?!?Non so voi ma io quando prendo un aperitivo odio quelle ciotoline poco igieniche nelle quali mettono le mani tutti e dalle quali non mi fiderei a mangiare nulla. Con questo simpatico set da finger food della linea Small Entity di Mebel, realizzato in melamina purissima, invece sarà semplicissimo sfilare ognuno il suo tarallo senza correre il rischio di toccare gli altri. Questo set oltre ad essere bello da vedere è anche molto pratico da utilizzare e considerate che essendo realizzato in melamina purissima è lavabile in lavastoviglie, è estremamente resistente agli urti e durevole nel tempo, non assorbe gli odori e i grassi ed ha una brillantezza e lucentezza pari a quella della ceramica e la consistenza paragonibile a quella del vetro.E questi sono tutti gli articoli della Mebel che ho avuto il piacere di ricevere!L'albero dei taralli insidiosi...MEBEL: una vera rivoluzione nell’arte del servire a tavola!!!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines