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L’altra faccia di Plutone e di Caronte

Creato il 23 novembre 2015 da Media Inaf
Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Il passaggio ravvicinato della sonda New Horizon di fronte a Plutone e alle sue lune del 14 luglio 2015 è stato molto breve e ha permesso di fotografare in dettaglio solo la faccia rivolta in quel momento verso le telecamere, quello che il centro di controllo della navicella chiama “emisfero dell’incontro”. Per avere un ritratto completo del pianeta nano durante un’intera rotazione, che dura 6,4 giorni terrestri, il team scientifico di New Horizons ha composto le immagini riprese durante l’avvicinamento.

In particolare sono state utilizzate le riprese dalle due fotocamere, LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) e Ralph/MVIC (Multispectral Visible Imaging Camera), mentre la distanza tra New Horizons e Plutone si accorciava dagli 8 milioni di chilometri, a cui la sonda ancora si trovava il 7 luglio, ai circa 650mila chilometri del 13 luglio. L’emisfero d’incontro, caratterizzato dalla nota regione a forma di cuore, è rappresentato nell’immagine più in basso.

Gli scienziati hanno prodotto un simile collage anche per la luna compagna, Caronte, che pure compie una rotazione completa in 6,4 giorni terrestri. Le immagini riprese da più lontano contribuiscono alle viste sulla sinistra, dove sono visibili poche caratteristiche superficiali, come altopiani craterizzati, canyon, o pianure alluvionali che sono decisamente più evidenti nel lato di Caronte che New Horizons ha potuto fotografare più da vicino, rappresentato nell’immagine in alto.

L’insieme delle immagini ottenute ha permesso di rivelare molti dettagli su Caronte, compresa la rassomiglianza tra la faccia “nascosta” e l’emisfero d’incontro della luna con la sonda New Horizons, l’opposto di quanto riscontrato su Plutone.

Fonte: Media INAF | Scritto da Stefano Parisini


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