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L’altro

Da Rimmel

M’appartiene
una giungla di profumi,
di meravigliose
armonie sensoriali.
Nessuno faccio entrare,
nessuno che sia umano,
solo qualche animale,
ogni tanto,
perché mi allieti
con i suoi versi,
che gli faccio ripetere
finché poi viene l’alba,
e m’abbandono al sonno.
A volte, però,
mi annoia la solitudine
della mia voce,
che sola e malinconica
avvolge il mio piccolo mondo,
la mia foresta sferzata
da suoni e colori sempre diversi.

Allora torno,
purtroppo torno,
a frequentare
il deserto di cemento
e di tecnologia,
i suoi piccoli esseri,
cosi simili tra loro,
infinitamente diversi da me,
dal mio occhio alieno
che, senza ipocrisia, li osserva,
ma non li giudica.
Questo sanno farlo
sin troppo bene, loro.


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