Magazine Diario personale

L’amicizia è come un while… (Andrea parte #4)

Da Snake788

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Secondo semestre anno 2013/2014
Sesta lezione
Seconda Ora

“Il ciclo if – else consente al programma di compiere una scelta. Valuta prima la condizione e in caso di risposta affermativa, esso segue una strada, altrimenti un’altra.” 

La spiegazione sembrava impeccabile almeno sulla carta. La teoria era semplice. Era la messa in pratica alquanto difficoltosa.
Scrivevo.
Scrivevo con la nuova penna prestatami dal ragazzo milanese. Anche lui era intento a scrivere sul suo blocco di appunti spiegazzato. Lo osservai un istante. Sembrava attento. Osservava il professore con aria curiosa poi chinò il capo e iniziò a scrivere. Guardai i suoi appunti e quella visione mi rattristì…
Quei fogli spiegazzati erano piene di scritte senza un filo logico. Cancellature ovunque. Disordine.. L’unico colore predominante era il nero. Mi ricordava qualcosa… o qualcuno…
Quel ragazzo non avrebbe passato sicuramente l’esame se avesse continuato così. Oltretutto non aveva la minima idea di come si usasse un software di compilazione. Ricordava me qualche anno fa, quando, poi alla fine decisi di abbandonare. Non volevo che succedesse anche a quel ragazzo affabile e gentile.
Potevo aiutarlo… o almeno indirizzarlo sulla giusta strada con qualche consiglio. Che mi costava?
Ah… sospriro.
Devo smetterla di aiutare tutto e tutti… Ricordi?! 
“Quanto avrei voluto qualcuno che mi desse una mano…” quelle parole riecheggiavano ancora nella mia mente, nonostante gli anni passati.

“Allora ragazzi. Aprite il programma di compilazione DevC++. Costruiamo il costrutto IF – ELSE. “

Il ragazzo milanese si mise a smanettare al pc. Ovviamente non sapeva da dove cominciare e tentennava nei passaggi. Guardai la penna che mi aveva prestato.

“Ripeto… if-else permette una scelta… sarete voi, poi, a costruire il cammino del programma…”

Una scelta…
proprio quella che mi serviva. Aprii il programma e iniziai subito a digitare.
– Maledetto! Come cavolo si fa! –
Sentivo il ragazzo imprecare e cliccare a caso ovunque. Non ce la facevo a guardare quello scempio. Decisi d’intervenire.
– Clicca sul primo tasto e apri un nuovo progetto. – dissi continuando a fissare il mio pc.
– Cosa? – rispose.
Mi girai e ripetei: – Ho detto, clicca sul primo tasto… –
– Qui? –
Sbuffai, il ragazzo non era proprio sintonizzato. – Aspetta, guarda qui… –
Gli presi il mouse dalle mani e gli impostai il programma. – Ecco… –
– Wow! Grazie! Ci sai davvero fare con i pc. – disse.
– Non è difficile… serve solo un po’ d’attenzione. – risposi
– No… ma io sono proprio negato. –
– Beh… allora partiamo male per questo esame… –
– Eh già… e tipo la quarta volta che lo seguo… – disse rammaricato.
Non risposi. Mi concentrai sulla spiegazione del professore. Quella frase però mi colpì. Sapevo bene cosa si provasse ad abbandonare un corso. Ti si riempie il cuore con l’amaro del fallimento e non sai cosa fare… se non ripartire… ancora… e ancora…
No! Quel ragazzo ce la doveva fare! Doveva uscirne da quella prigione invisibile. Come me…

“Bene… iniziamo a costruire la strada dell’IF… che viene intrapresa se la condizione si avvera…”

Il professore parlava. Guardai di nuovo la penna.
– Porca Troia! – disse il ragazzo milanese.
Sorrisi. Dovevo aiutarlo.
Male che vada avrei conosciuto qualcuno di simpatico.

– Aspetta! Non martellare quella povera tastiera…Ti faccio vedere… –

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continua… domenica 1 marzo ore 10:00

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