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L’amicizia per i viaggiatori, perchè è cosĂŹ rara e difficile

Creato il 17 novembre 2014 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

rain-travelScosto piano la tenda, fuori piove. Una sera qualunque, in un autunno qualunque, con una pioggia qualunque mi accingo a scrivere, perché mai come in questi momenti la mia mente è ispirata, anche solo dall’odore di bagnato. Difficile che la pioggia mi susciti ricordi che regalino dei sorrisi, se non forse qualcuno, ma che tendo a voler nascondere, piuttosto i pensieri diventano malinconici, soli, silenziosi.

Gli amici si contano sulle dita di una mano già quando non viaggi, se viaggi, credo bastino due dita. La solitudine diventa la tua migliore amica, sei più volte in giro per il mondo che a casa con la tua famiglia e, spesso, le persone ti fermano per strada per chiederti quand’è la prossima volta che parti e non per altro, è come se vivessero attraverso i tuoi occhi. Se viaggi è difficile mantenere i rapporti d’amicizia, paradossalmente ho più rapporti con chi sta in uno stato diverso dal mio, piuttosto che con chi abita a cinque minuti in bicicletta da casa mia.

La solitudine, incredibilmente, si sente meno in viaggio che quando si torna a casa. Credo che Miller avesse ragione dicendo che “un artista è sempre solo, se è un artista.[...] Un artista ha bisogno della solitudine”. Il viaggiatore è una sorta di artista, vive il viaggio come una filosofia di vita, ed è quasi naturale che ad un certo punto della sua vita cerchi proprio la solitudine.

Guardo fuori e piove, ancora. La valigia è vuota, riparto martedĂŹ. Mi è stato chiesto dove vado e quando torno, ma chissà come mai per vedersi un’oretta non si ha mai tempo, mentre per farsi gli affari degli altri lo si trova sempre. L’amicizia per i viaggiatori assume un valore diverso rispetto a quello che ha per coloro che il viaggio lo concepiscono come una semplice vacanza, non è data per scontata, proprio perché, nella maggior parte dei casi, non può essere vissuta appieno per questioni geografiche.

Conosco gente da moltissime parti del mondo, eppure, a casa tendo sempre a sentirmi sola. Le stesse persone che mi chiedono dove vado, quando torno, sono quelle che, in un modo o nell’altro, non hanno mai tempo di sentirti/vederti, perché c’è sempre qualcosa di più importante da fare, che spesso si riduce a una cena in compagnia o una serata fatta di bevute.

L’amicizia per i viaggiatori è cosa rara, parlo di quella ver

amicizie per viaggiatori
a non della mera conoscenza di qualcuno, di persone nella vita se ne incrociano tante, ma sono poche quelle che veramente meritano un posto nella tasca del nostro zaino da backpacker. L’amicizia per i viaggiatori, o per lo meno per me, diventa qualcosa di estremamente profondo e difficile da mantenere vivo. Se penso che alcune delle amicizie più importanti che ho fanno base in Cina, in Germania e a Roma, un po’ mi fa sorridere. Si dice che le amicizie si scelgono in base agli interessi comuni, quindi non dovrei stupirmi se le mie comprendono un gran numero di viaggiatori, spesso conosciuti prima tramite social network e poi di persona.

Forse la mia è solo presunzione, forse semplicemente amo la mia vita cosĂŹ com’è, un po’ fuori dalle righe, un po’ senza pianificazione, un po’ solitaria e un po’ circondata da persone da tutto il mondo. Sono cittadina del mondo e non me ne dispiaccio, sono sola e non me ne dispiaccio, anche se alle volte convivere con me stessa non è la cosa più facile, ma ci provo, come anche provo a capirmi e soprattutto ad accettarmi. Amo il confronto, amo circondarmi di gente, ma le amicizie per i viaggiatori sono rare e difficile, le amicizie per me sono rare e difficili.

Oggi sono qui, domani non lo so, davvero credi di potermi sopportare?


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