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L’amore dura tre anni (stima generosa)

Creato il 05 luglio 2012 da Cannibal Kid
Condividi L’amore dura tre anni (stima generosa) L’amore dura tre anni (Francia, Belgio 2011) Titolo originale: L'amour dure trois ans Regia: Frédéric Beigbeder Cast: Gaspard Proust, Louise Bourgoin, Joey Starr, Frédérique Bel, Jonathan Lambert, Nicolas Bedos, Elisa Sednaoui, Bernard Menez, Anny Duperey, Pom Klementieff Genere: sentimentale ma non troppo Se ti piace guarda anche: Qualcosa è cambiato, LOL (Laughing Out Loud), La ragazza del mio migliore amico
L’amore dura tre anni? Così sostiene con il titolo di questo film Frédéric Beigbeder, regista, sceneggiatore, nonché autore del libro da cui è tratto. Stessa cosa la sostiene Marc Marronnier, il personaggio protagonista della pellicola interpretato dall’emergente Gaspard Proust, che pubblica un libro così intitolato e subito viene bollato come misogino, anti-sentimentale, anti-matrimonio. Ma secondo me ha fatto una stima ancora generosa. Tre anni è un lasso di tempo bello lungo. Io direi che tre mesi spesso si rivelano già tanti. Troppi. Comunque è un bell’assunto di partenza per una commedia che si preannuncia sentimentale e in fondo, come prevedibile, lo è. Però è una di quelle commedie romantiche che possono piacere anche e probabilmente più a un pubblico maschile e si va quindi a inserire di diritto dentro quel filone che sta prendendo sempre più piede negli ultimi tempi, si vedano romcom macho o quasi come Qualcosa è cambiato, Molto incinta, 40 anni vergine, La ragazza del mio migliore amico, ecc ecc. Le donne hanno voluto la parità dei sessi? Nei film d’azione ci sono sempre più kick-ass girls? E allora gli uomini per ripicca si sono ritagliati il loro posto all’interno dei film sentimentali, dandone una propria lettura riveduta e corretta. E questa, per di più, ne è la versione francese.

L’amore dura tre anni (stima generosa)

"Ma dai, non è vero che assomiglio a Fabio De Luigi..."

Frédéric Beigbeder sembra una sorta di Fabio Volo sotto la Tour Eiffel. Lo so: al nome di Fabio Volo, il 90% (stima pure in questo caso generosa) della blogosfera storcerà il naso e scapperà a gambe levate. Il Fabio Volo cui mi riferisco in questo caso è però quello più cattivo e spassoso che si sente in radio, rispetto al suo alter-ego un po’ spento che mi è capitato di vedere su pellicola cinematografica. L’amore dura tre anni da un punto di vista filmico non è certo niente di memorabile, ma comunque siamo a livelli ben superiori rispetto agli sfortunati Voli filmici: la sceneggiatura è ben calibrata e il film sa divertire e intrattenere dall’inizio alla fine, seppure la pecca è quella di non avere grossi momenti davvero da pisciarsi sotto dalle risate o scenone memorabili. Interessante pure la colonna sonora, che passa con disinvoltura dai Prodigy a una lagna francese, una sorta di Baglioni transalpino. Rispetto alle tante romcom medie di produzione americana, riesce poi ad avere una sua dignità. Per fortuna, NON ci sono scene con animali. Non si sa bene perché, ma in qualunque commedia americana e non solo (vedasi la variante australiana Tre uomini e una pecora) ci deve essere almeno una (stima sempre generosa) scena con animali. E non fanno ridere. Sarà dai tempi di Tutti pazzi per Mary che non fanno ridere. Per il resto è una piacevole variazione francese orientata soprattutto sul versante maschile del solito modello di romcom tradizionale, quello portato a maturità dalla compianta Nora Ephron di Harry, ti presento Sally…

L’amore dura tre anni (stima generosa)

"No, in effetti qui ricordi più Nicolas Vaporidis."
"Ah, grazie!"
"Non era un complimento..."

L’amore durerà tre anni, mentre questo film dura un’ora e mezza piacevole e, nonostante l’apparenza misogina, può convincere anche il pubblico femminile. Merito della riuscita va anche ai due protagonisti. Gaspard Proust a livello fisico più che Volo ricorda Fabio De Luigi e, a differenza di molti francesi, ispira un’immediata simpatia. Anche se non è il classico tipo che fa ridere al solo guardarlo in faccia, come Ben Stiller o appunto il De Luigi. La protagonista femminile è Louise Bourgoin, che piacerà agli uomini perché è una gran sgnacchera, ma pure alle donne perché ha un fascino raffinato e mai volgare. Tra l’altro è una delle attrici francesi da tenere maggiormente d’occhio e già si era fatta notare come femme fatale nell’interessantissimo thriller L’autre monde, che vi consiglio assolutamente di recuperare. Bene anche i personaggi di contorno, con una spassosa ninfomane che parla in inglese imitando i porno di internet e il mitico Joey Starr, rapper ormai prestato con ottimi risultati al cinema, vedasi anche la sua interpretazione in Polisse. Per quanto il modello della commedia alla Truffaut rimanga un miraggio di ispirazione lontano, dopo Quasi amici, il cinema francese con questa commedia mette a segno un altro bel punto a suo favore con leggerezza e un bel gusto dell’intrattenimento. E poi: ATTENZIONE SPOILER il finale è più da Take Shelter che da commedia romantica tradizionale… (voto 7-/10)

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