Magazine Diario personale

l'anno delle opportunita' (che sprechero')

Da Dony
Dubbi, una marea di dubbi, destabilizzanti dubbi...
Al lavoro mi hanno proposto di sostituire, per un periodo di tempo limitato, una delle coordinatrici infermieristiche del mio dipartimento.
Dovrei ricoprire un incarico pieno di responsabilita' per un mese o poco piu'...il tempo di aspettativa che la coordinatrice in questione ha chiesto per assistere suo padre, giunto nella fase terminale della malattia oncologica che lo ha colpito...difficilmente le sue prospettive di vita potrebbero essere superiori a qualche settimana.
Sarebbe un impegno di breve durata ma che mi darebbe ugualmente la possibilita' di vivere aspetti del mio lavoro a me ancora sconosciuti, da una posizione diversa rispetto a quella che solitamente occupo.
Se non fosse per questi maledetti dubbi.
Anzitutto i dubbi che riguardano la scelta ricaduta su di me.
Continuo a tormentarmi di interrogativi, a chiedermi se hanno pensato a me perche' davvero credono nelle mie capacita', o semplicemente perche' essendo l'unica tra le papabili a non avere figli piccoli con i relativi vincoli d'orario, sono quella piu' facilmente sfruttabile.
Ma non solo...altri dubbi ancora...
Non tanto sulle ripercussioni che l'esito positivo o negativo dell'incarico potrebbe avere sul mio percorso lavorativo...se andra' bene avro' fatto tesoro di una bella esperienza che arricchira' la mia vita, e se andra' male, pur con l'amara consapevolezza di essermi bruciata nuove opportunita' per il futuro, cadro' comunque sul morbido tornando a svolgere le mie abituali mansioni, che oltretutto neanche mi dispiacciono: alla fine, nel migliore o nel peggiore dei casi, me ne torno da dove sono venuta, non è questo il punto.
Il punto, tanto per cambiare, sono sempre ed esclusivamente io.
Ma davvero io, proprio io, severa ed inflessibile come so essere solo con me stessa, riuscirei ad accettare e perdonarmi un eventuale fallimento senza arrivare a punirmi = massacrarmi = scarnificarmi le gambe + tornare alla ricerca del controllo anoressico sul cibo per compensare la mia incapacita' di gestire la situazione lavorativa che mi è stata proposta + vomitare cio' che mangio nel tentativo di espellere lo schifo che proverei verso me stessa?
Troppe incertezze che mi logorano il cervello, e delle quali ho parlato con il mio terapeuta, sentendomi rispondere che il dubbio è migliore della convinzione, perche' spinge all'approfondimento.
Che i dubbi fanno andare avanti, mentre le certezze ci soffocano nella loro immobilita'.
Così mi sono messa ad approfondire.
Solo che piu' approfondisco e piu' mi sale il panico.
Perche' se da una parte sento il bisogno e anche la voglia di mettermi alla prova, dall'altra mi rendo conto che la posta in gioco è troppo alta.
Se va male non mi passa con un pianto o una bevuta.
Se va male io risprofondo nell'inferno, e non me lo posso piu' permettere.
Intanto lunedi devo assolutamente dare una risposta certa, e io sto ancora brancolando nel buio piu' totale.
Continuo a guardare il cortometraggio che ho postato lunedi, ambientato negli anni '30 ma attualissimo per gli spunti motivazionali che propone.
Perche' lo so benissimo che la risposta ai miei dubbi sta tutta dentro quei 20 minuti.
Il bello è che riesco pure a vederla, e molto chiaramente.
Allora perche' non ce la faccio ad afferrarla, cazzo?!
l'anno delle opportunita' (che sprechero')

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