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“L’Archeologia è viva” nell’antica Stabiae

Creato il 06 maggio 2012 da Luigiderosa @Luigi2006

Eravamo abituati a leggere di colonne,statue e mura di antiche dimore che crollavano sotto i colpi della scure dell’“L’Archeologia è viva” nell’antica Stabiaeincuria e della disorganizzazione di un certo modo di fare e soprattutto non fare archeologia in Italia,dove il preziosissimo patrimonio storico e culturale è spesso abbandonato a se stesso. Finalmente abbiamo da dare una bella notizia,in controtendenza rispetto a quelle che arrivano giornalmente da Pompei, che sottolinea come nel Bel Paese  c’è ancora “un’archeologia viva e vegeta”  parafrasando il titolo di una celebre rivista di settore.In Stabiae, una delle antiche città vesuviane come Pompei,Oplontis,Ercolano distrutte dal famoso terremoto del 79 d.C., grazie ai nuovi scavi effettuati degli esperti della Columbia University stanno venendo alla luce nuovi interessanti reperti archeologici. Il professor Francesco De Angelis (Associare Professor Roman Art and Archaeology,Columbia University,New York)

con il collega Marco Maiuri ha sottolineato, nell’intervista rilasciata alla giornalista Ilaria Barbati di Metropolis, come attraverso l’uso di tecniche innovative di scavo e analisi dei materiali si è riusciti ad individuare nel sito occupato dalla Villa San Marco, una delle più grandi dimore romane, reperti risalenti ad epoca Sannita, dunque ben più arcaici e preziosi di quelli finora ritrovati nelle altre ville vesuviane.
L’intera intervista potete visionarla linkando l’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=7rUPa_CRgT8.

Da sottolineare anche l’insostituibile supporto a questi studi in territorio italiano di Thomas Noble Howe coordinatore generale della fondazione Ras, del console degli Stati Uniti James Rodriguez e del dottor Ferdinando Spagnuolo delegato Ras.

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