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L’Armageddon

Creato il 31 ottobre 2010 da Albino

Va’ che e’ fuori l’India eh. Ieri in centro citta’, un traffico della Madonna, prendiamo una vietta laterale e a momenti mettiamo sotto una capra randagia che stava attraversando. Una capra, avete letto bene. Di quelle coi cornini, con cui si fa il formaggio di capra. Quelle.

Appena ti siedi al ristorante hai una nuvola di camerieri che ti viene intorno e ti chiede “vuoi acqua?”, “vuoi pane?”, e poi naturalmente stanno li’ in agguato ad aspettare che ordini, e ti servono il cibo, e ogni volta che bevi un sorso ti riempiono il bicchiere di nuovo.
Due coglioni. A parta che avere uno che ti guarda costantemente da quando ordini a quando te ne vai puo’ crearti un attimo di soggezione, ma mi viene da chiedermi: posso avere il mio sacrosanto cibo in pace, senza uno che stia li’ a riempirmi il bicchiere o a chiedermi se ne voglio ancora? Che poi, e questa e’ la cosa assurda, quando hai veramente bisogno di un cameriere scompaiono magicamente tutti, all’istante. E soprattutto, sono tanti ma sono impediti, rovesciano le cose, sbagliano a ordinare… sembra che abbiano preso gente dalla strada e gli abbiano chiesto “vuoi fare il cameriere stasera?”
Il bello e’ che probabilmente e’ cosi’.

L’India e’ una scuola molto efficace per capire dove sta andando l’umanita’. Bisognerebbe mostrare ai capi di governo (non al nostro, capirete: qui non c’e’ figa) queste strade, fargli vedere cos’e’ la natura umana. Io non so se voi vi rendiate conto che su sei miliardi di persone ce ne sono almeno due e rotti che viaggiano con mezzi a combustione che emettono fumo bianco d’olio bruciato dalla marmitta, come la Lancia Beta degli anni ’70 che aveva mio padre quando ero piccolo.

Io non so se vi rendiate conto che mentre noi dei paesi sviluppati ci stiamo finalmente-quasi-accorgendo (ma in maniera soft, mi raccomando) che l’Uomo sta distruggendo il pianeta, e mentre, non so, la Danimarca installa pale eoliche e la Spagna butta su qualche pannello solare, altrove ci sono miliardi (non milioni, miliardi) di persone che continuano e continueranno a spostarsi da A a B tramite mezzi altamente inquinanti e in traffici apocalittici per almeno un altro secolo.

Qui a Chennai per fare un chilometro ci vogliono in media venti minuti in un traffico da girone infernale di mezzi asfissianti dell’era pre-marmitta catalitica. A piedi non si puo’ andare, altrimenti o ti derubano o ti accoltellano o se proprio ti va bene ti prendi solo qualche malattia venerea. Avolte ti senti mancare il fiato dall’intensita’ dei gas di scarico. Ti gira la testa. E stiamo parlando di una citta’ di cinque milioni di abitanti. Sapete quante ce ne sono di cosi’ e di piu’ grosse di cosi’ al mondo?

Qua non esiste un mezzo pubblico decente, una metro (beh, sono qui per questo, ma cosa volete che risolva una sola linea che attraversa la citta’, se per tutte le altre destinazioni serve la macchina?), niente. Sono come noi, hanno il treno per andare all’aeroporto, ma non lo usano perche’ altrimenti devono portarsi la valigia dietro. Piu’ comodo metterla in bagagliaio.

Voi dovreste venire qui per vedere, per capire. Questi non hanno idea, non hanno niente ma comunque pensano solo a fare cinque figli a testa. E’ pazzesco, scioccante.



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