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L’arte innovativa a Karlsruhe

Creato il 16 settembre 2012 da Angela

Sabato 15.09.2012 si è svolta una serata culturale intitolata “Schwein gehabt” (avuto maiale) nel parco creativo Karlsruhe. Questo parco si trova nel vecchio mattatoio della citta dove, da diversi anni, numerosi artisti hanno affittato locali e magazzini per dedicarsi alle loro attività artistiche.
Una di questi artisti è una cara amica della mia coinquilina Ursel: Antje Bessau, scultrice dal talento innovativo.

Ho avuto l’onore di poterle dare un aiuto partecipando come hostess alla mostra da lei organizzata nel suo atelier. La mostra aveva il titolo “Haesslich und schoen, hoeren statt betrachten” (Brutto e bello, ascoltare piuttosto di contemplare).
Partendo dal concetto che, nella nostra cultura sempre a ritmo più elevato, il modo in cui ci si approccia all’arte è cambiato, Antje Bessau ha concepito la sua esposizione stravolgendo ogni tradizione. L’osservazione contemplativa, secondo l’artista, si contrappone al consumo veloce.

Ascoltare piuttosto che contemplare, questo il motto in base al quale la mostra della Bessau è stata concepita. Questo perchè in diversi musei la tendenza è sempre più quella di ascoltare piuttosto che mettersi a contemplare l’opera. Così facendo si crede sia possibile risparmiare il tempo di mettersi a confronto con l’opera e l’artista. L’opera così non viene degradata a elemento decorativo? Il testo ascoltato non sostituisce ad un certo punto l’opera d’arte? Perchè siamo attratti dall’arte ma non siamo disposti a capirla fino in fondo? Si può avvicinarsi all’arte senza proprio avere a che fare con le sue opere e rinunciare ad esse? A questa domanda ha cercato di rispondere il progetto artistico di Antje Bessau.

Ai visitatori veniva data un’audio-guide i cui testi descrivevano cinque opere famose e un’opera della Bessau. Una volta entrati nell’atelier, la sorpresa: non vi era alcuna opera artistica da contemplare. Niente, il vuoto: solo l’audio. Il lavoro richiesto era l’immaginazione dell’opera. Ascoltate tutte le sei tracce, i visitatori, per lo più stupiti da questo innovativo concetto artistico, venivano invitati a uscire e ad andare in un giardino accanto all’atelier. Qui un televisore proiettava le immagini delle opere ascoltate, tra cui Marylin Monroe di Andy Worhol e la Gioconda di Leonardo, ed era possibile ammirare due sculture realizzate da Antje Bessau.

Lavorando come hostess per la mostra ho potuto osservare la reazione delle persone da vicino: molti erano stupiti e divertiti dal concetto dietro questa mostra, alcuni abbandonavano dicendo che non faceva per loro, altri invece ascoltavano concentrati.

Inutile dire che la mostra è stata molto visitata, segno di affetto della città nei confronti dell’artista. Il progetto artistico è stato realizzato in collaborazione con Peter Altneder, Benno Stieber e Anke Thomas-Hoffmann.



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