Magazine Maternità

L’arte ZEN di essere mamme

Da Sgangerata

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Personalmente la cosa più difficile dell’essere mamma é stata trovare un equilibrio interiore.
Credo di essere molto forte all’esterno, me lo ha insegnato mia mamma.
Poi però soffro, vivo giornate di scazzo tremende, mal di testa, di stomaco e quant’altro.
Mia madre mi ha sempre detto che sono troppo generosa, che ho la sindrome della crocerossina: evidentemente non mi ha mai visto sbronza!
Una volta,in un locale, ho tirato un pugno a ragazzo; non so dirvi dove fosse finita la generosità di cui sopra, ma il giorno dopo presa dai sensi di colpa, in piena crisi interiore, ho donato 10 euro a Save the children; l’indomani ho ripensato di essere una bruttissima persona ad usare dei poveri bambini per lavarmi la coscienza, così ho donato 20 euro all’Airc e il giorno dopo mi sono sentita una merda pensando che ho fatto una buona azione solo per sentirmi meglio e non per un vero slancio di cuore.
“Poi??” dite? Poi basta: me ne sono fatta una ragione.
La mia coscienza ha un prezzo, ma certamente non supera i 50 euro.
Comunque dicevo, non mi sono mai sentita particolarmente generosa ( lo avrete capito anche voi ) semplicemente ho sempre pensato che quando una persona sta per cadere bisogna tenderle la mano.
Non credo in Dio, ma credo fermamente nella legge universale per cui il bene porta bene, con i suoi tempi s’intende.
Durante primi giorni da mamma mi sono resa conto che il piccolo, volente o nolente, assorbe tutte le mie emozioni, belle o brutte.
Il finto sorriso non funziona, questi nanetti di neanche 60 cm di lunghezza, nonostante siano tra le nostre braccia da pochi giorni ci conoscono già come nessun’altro al mondo.
Così ho dovuto fare tabula rasa di tutto ciò che mi faceva soffrire o che creava tensione.
DOVEVO trovare la mia serenità per riuscire a trasmetterla a Luca.
Ho smesso di tendere la mano, perché l’unica cosa che conta é il bene di mio figlio.
“Quindi?” Vi chiederete?
Quindi leggo ovunque frasi tipo “diventare mamma ti rende una persona migliore” etc, ma la realtà (la mia, perlomeno) é tutt’altra storia: sono egoista, penso solo a me e al piccolo Luca.
Quando chiedo a qualcuno come sta non é una domanda di cortesia, il sottotitolo é: se hai anche solo il raffreddore stai lontano da mio figlio maledetto portatore di germi!
O se piove e c’é un solo portico SOTTO ad esso ci deve stare mio figlio, qualsiasi problema o età abbiano gli altri!
Non partivo certo da buone base, ma di certo da 6 mesi a questa parte NON sono migliorata!

Namasté

Colonna sonora: Violently happy – Bjork

Ehmm dove c**** avrò messo poi l’iban di Emergency??


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