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L’attività lavorativa come momento fondamentale nel processo di riabilitazione psichiatrica

Da Psiconauta

Old-time-printer-at-foot-press-Joy-of-Work-1905La disoccupazione a lungo termine è una condizione estremamente probabile per chi soffre di malattie psichiatriche, in particolare quando la malattia è più grave e duratura. Vi è un notevole stigma nei confronti delle persone in trattamento e la diffidenza dei datori di lavoro verso l’assunzione di individui con una storia di malattia mentale è alta. Inoltre, le patologie psichiatriche ed i loro trattamenti possono causare problemi a livello delle interazioni sociali e di concentrazione sul lavoro, che possono aggravare ulteriormente il problema. D’altra parte l’occupazione è un fattore protettivo cruciale nel mantenimento dei risultati ottenuti durante un processo riabilitativo, e contribuisce in maniera massiccia verso il recupero e, quando possibile, verso la guarigione. La disoccupazione può essere un evento devastante per chiunque, e porta a peggiore tratti anche non gravi di patologia, e comporta costi per il Sistema Sanitario Nazionale e per la Società in generale. Con sempre maggior enfasi nei Servizi di Salute Mentale, si discute circa la necessità di ottenere risorse da investire nell’impiego (o nel re-impiego) dei pazienti come fattore altamente protettivo da ricadute di malattia. Consiglio i seguenti articoli:

  1. Burns T, Yeeles K, Langford O, Vazquez Montes M, Burgess J, Anderson C. (2015) A randomised controlled trial of time-limited individual placement and support: IPS-LITE trial. The British Journal of Psychiatry Jun, DOI: 10.1192/bjp.bp.114.152082
  2. Coutts, P. (2007) Mental Health, Recovery and Employment. SRN Discussion Paper Series. Report No.5. Glasgow, Scottish Recovery Network
  3. HM Government (2009) Work, Recovery and Inclusion: Employment support for people in contact with secondary care mental health services. Best Practice Guidance, London.

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